Sito denuclearizzato

domenica 14 ottobre 2012

Save Erasmus Project

La notizia di una settimana fa, secondo cui non ci sarebbero più soldi per il Progetto Erasmus, ha fatto tremare più di qualche studente. Nato nel 1987, l'Erasmus è un programma europeo di scambio, con cui gli studenti universitari possono trascorrere periodi da sei mesi fino a un anno in un altro eteneo europeo. Nonostante sia stato spesso criticato dai bigotti del genere, che considerano questo periodo più una festa lunga due semestri che una lezione di vita, l'Erasmus ha presto preso piede (ad essere onesti più all'estero che in Italia), muovendo oggi come oggi circa 200.000 studenti all'anno. 
Il sottoscritto è stato fra quelli che, nel Settembre 2002, ha lasciato il polveroso ateneo di Ingegneria Meccanica di Padova per trascorrere un anno a Stuttgart, in Germania. Qui, dopo aver sostenuto la bellezza di 14 esami (che sono valsi 4 italiani...), sono tornato a Padova per qualche mese a completare le ultime cose, per poi tornare nuovamente a Stuttgart per altri 8 mesi e poter così scrivere la tesi di laurea. Mi sono laureato a Padova, ma mi è stata data anche l'opportunità di presentare il mio lavoro ad un seminario presso la Stuttgarter Universitaet.
Non voglio mentire negando che l'Erasmus significhi anche (forse soprattutto) far festa fino a tardi tutti i giorni almeno per i primi mesi, ma questo non deve nascondere il molto di più che c'è sotto, e che spesso rimane celato dal bigottismo con cui taluni giudicano: sotto c'è lo sviluppo di un senso di appartenenza a qualche cosa di più grande del proprio orticello locale. Personalmente ritengo che se la Merkel e Monti avessero fatto l'Erasmus a Barcelona, ci penserebbero due volte prima di tagliare fondi a destra e a manca. Ogni volta che sento di austerià, crisi, tagli e manifestazioni in qualsiasi Paese europeo, il mio pensiero va a qualche amico che potrebbe risentirne. Insomma, credo che l'Eramsus sia uno dei pochi progetti europei, che contribuisca in maniera seria a costruire un senso di Europa inesistente fra adulti che semplicemente non sono abituati a ragionare in tal senso. Come possono i parlamentari europei provare davvero empatia (mi si passi il termine) per i colleghi, se non ne conoscono la cultura, la lingua, le abitudini? in una parola non sono con loro parte di Europa ma solo di Stati sovrani che pensano ai propri interessi. Aggiungo, che l'Erasmus crea un senso di Europa avulso da connotati economici o finanziari, ma basato solo su un senso di solidariertà ed amicizia, che nasce e cresce proprio durante quelle feste che i più ottusi osteggiano. 
Molti dei ragazzi che erano con me in quella stagione del 2002-2003 sono ora sparsi per mezzo mondo, io ho sposato un'eccezionale ragazza polacca dalla quale ho avuto due splendide bambine, ogni anno riusciamo ancora ad organizzarci e fare un raduno in qualche capitale europea, mediamente in venticinque o trenta persone. Con la crisi non mancano le mail di solidarietà agli amici di Madrid o Barcelona, piuttosto che i commenti con i greci.
Lasciare che tutto questo venga cancellato, solo per far quadrare i conti di qualche banca mi pare davvero ridicolo, se non addirittura ingiusto e controproducente per le generazioni future.
Questo è il motivo per cui su FaceBook è nato Save Erasmus Project, un gruppo aperto e pubblico cui chiuque può iscriversi, e che in meno di una settimana ha raccolto più di 1.800 persone. 
Al gruppo partecipano, ovviamente, persone di tutta Europa (di tutto il mondo, direi), che condividono le notizie che reperiscono sulla stampa locale e le loro esperienza o impressioni, ed attendono fiduciose che il 23 Ottobre il Janusz Lewandowski (Commissario Europeo per il budget dell'Unione ed il finanziamentodei programmi europei), parli al Parlamento europeo chiedendo agli Stati membri di contribuire nuovamente a mantenere in vita il Programma Erasmus.

Saluti

domenica 30 settembre 2012

Marrazzo perdona questo nostro Paese

Era da un po' che volevo porgere le mie scuse personali, per quel che valgono, all'ex Presidente della Regione Lazio, Marrazzo, e finalmente trovo il tempo. Io sono veneto, e della presidenza della regione Lazio so solo quello che leggo sui giornali, ma si tratta di una questione di principio, che ha a che fare con lo schifoso moralismo religioso, che serpeggia sempre in questa nostra Repubblica.
Se un Presidente di Regione viene pizzicato in atteggiamenti "moralmente sconvenienti", che hanno tuttavia a che fare solo con la sua intima sfera sentimentale e sono del tutto personali, addirittura il Vaticano si muove e tuona dall'alto di scranni color porpora al rigore morale. Tanto si muove attorno a questa vicenda, che il Presidente è costretto a rassegnare le dimissioni, con la "fedina morale" sporca per sempre.
Se un Presidente di Regione si rende complice (non fosse altro con la sua ignoranza), di ruberie a piene mani dalle casse della Regione e dalle tasche dei contribuenti, ad opera di faccendieri, lecca culo, profittatori, opportunisti della politica, che del rubare hanno fatto un'arte sottile, seguendo l'esempio di ministri e presidenti del consiglio degli ultimi anni, allora non una voce si leva a disappunto, se non quella flebile della popolazione ferita, troppo debole per arrivare alle stanze del potere. Per fortuna ci sono servitori dello Stato, troppo spesso denigrati, come magistrati e finanzieri, che talvolta cercano di rendere giustizia a questa povera popolazione vessata e tassata, ed oltre tutto anche presa per il culo da chi stenta ad arrivare a fine mese con stipendi mensili a cinque cifre.
Strano, questo nostro Paese, dove non si possono avere gusti sessuali diversi dalla religiosa eterosessualità (ma l'adulterio, per esempio, non viene nemmeno commentato), ma si può impunemente rubare, senza che alcuno si alzi indignato chiedendo dimissioni immediate.
Scusaci Marrazzo, ma quelli come me (e credo ce ne siano a bizzeffe) non sono complici di questo sistemi, cercano anzi di tenersene alla larga. Se fosse per quelli come me, tu saresti ancora Presidente della Regione Lazio.

Saluti

domenica 9 settembre 2012

In Germania ai tempi della crisi

Qualche giorno fa, Angela Merkel ha sostanzialmente ceduto alle pressioni dell'Europa, in primis di Monti e Draghi, per l'istituzione di un fondo salva stati, che consentiebbe alla BCE di acquistare titoli di stato dei Paesi in difficoltà, garantendo di fatto dalla banca rotta degli stessi. Il tutto con dei ben precisi limiti temporali, di modo che sia chiaro che la BCE non può acquistare titoli all'infinito.
I timori dei tedeschi erano sostanzialmente legati al fatto che, con tale prospettiva, i Paesi dalle finanze più allegre e disinvolte (leggi gli stati mediterranei ma non solo) avrebbero approfittato della situazione esponendosi a rischi finanziari, certi del fatto che tanto poi mamma BCE sarebbe intervenuta a salvarli. In questo scenario il rischio di aumento incrontrollato dell'inflazione era più che presente, motivo per cui i tedeschi si sono sempre detti contrari a questa soluzione.
Perchè allora la Merkel, l'altro giorno, alla fine avrebbe ceduto alle pressioni europee?
Mi piacerebbe pensare per senso di responsabilità ed europeismo convinto. Ed in parte credo ancora che sia così, nonostante gli amici nord europei con cui mi trovo ormai spesso a parlare si dicano in generale piuttosto stanchi di "salvare le chiappe agli stati mediterranei". E come dare loro torto, anche se non manco mai di ricordare che la situazione della Grecia è stata favorita e finanziata molto anche dalle Banche Tedesche (motivo per cui la Germania ha, nonostante tutto, sempre appoggiato il salvataggio della Grecia). Ma proprio questo potrebbe essere uno degli altri motivi per cui la Merkel ha deciso di appoggiare la BCE.
Un amico tedesco mi spiegava che proprio il debito della Deutsche Bank verso  la Grecia sarebbe stato "democraticamente" distribuito sulle spalle dei tedeschi. Il Governo tedesco, sostanziale appendice del sistema bancario e finanziario in generale (un po' come accade in tutti i Paesi Europei) e della Deutsche Bank in particolare, avrebbe direttamente garantito per il suddetto debito, rendendo quindi possibile la rivalsa della Deutsche Bank sui contribuenti tedeschi, in caso di insolvenza della Grecia o di default finanziario ellenico.
Siamo ancora convinti che il capitalismo ed il neo liberismo siano il migliore dei modelli di sviluppo possibili?

Saluti

martedì 4 settembre 2012

Pussy Riot: un Processo di Regime

Sull'ultimo numero di Internazionale ho avuto modo di leggere alcuni estratti del processo alle Pussy Riot, una banda punk rock russa costituita da tre ragazze più che agguerrite contro Putin ed il suo sistema di gestione del potere, e che penso oramai tutti conoscano.
Beh, gli articoli hanno dell'incredibile. A leggerli sembra di tenere in mano un vecchio romanzo russo (quelli sì che valevano), dove ogni singolo personaggio è una metafora, rappresentativa del grottesco regime degli zar che, in occasione di un processo, nega la parola e la difesa agli imputati, ne zittisce gli avvocati, considera irrilevante qualsiasi intervento teso a dimostrare la verità.
Ma andiamo con ordine.
Nel Febbraio 2012, all'alba delle elezioni russe e con una protesta montante contro Putin, che lui stesso non aveva mai visto, le Pussy Riot hanno organizzato 30 secondi di azione dimostrativa all'interno di una chiesa di Mosca. Dopo aver indossato dei passamontagna, hanno iniziato a saltare, scalciare e pogare come forsennate ("muovendosi a scatti come diavoli", dirà poi una teste al processo) sotto l'altare. Le immagini, riprese da un sostenitore del gruppo, sono poi state montate con musica e parole il giorno dopo e messe in rete con un video dal titolo "Preghiera Punk" (basta andare su You Tube e digitare Pussy Riot Punk Prayer).
La scusa dell'offesa alla cristianità della Russia (non mi risulta che la Russia sia famosa per l'orgoglio cristiano, ma comunque il patriarca moscovita Kirill, grand esostenitore di Putin, ha chiesto pene esemplari), è stata presa come motore per un processo che, in realtà, non è altro che una prova di forza del regime contro ogni espressione di dissenso e libero pensiero. Le Pussy Riot sono state zittite perchè contrarie a Putin ed al sistema da lui instaurato in Russia, in un modo, a dire il vero, che nelle ultime settimane ha crato un po' di imbarazzo perfino nei suoi più accesi sostenitori. Nonostante le proteste internazionali (molti nomi dello spettacolo e della musica, fra gli altri Franz Ferdinand, Sting e RHCP, si sono pubblicamente espressi in sostegno della band moscovita), e nonostante la plateale figuraccia fatta dal Sistrema Russia al processo (ripeto, quanto letto è semplicemente grottesco e sembra riportare indietro agil anni bui dei processi farsa delle peggiori dittature), il processo ha visto una fine: le Pussy Riot sono state condannate a 3 anni e mezzo di carcere.
Questi sono gli stati con cui intratteniamo rapporti commerciali e dai quali ci riforniamo di energia.
PUSSY RIOT LIBERE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

Saluti

mercoledì 22 agosto 2012

Meeting, Kermesse e prezzi bollenti

Eh sì, anche quest'anno ci siamo. A dire il vero ci siamo già da qualche giorno con il Meeting di Rimini ad infiammare gli animi in questa Estate fin troppo bollente. Gli animi proprio oggi si sono infiammati per Roberto "il Celeste" Formigoni, tornato fra la sua gente a cercare una spalla su cui sfogare mesi di frustranti controlli e richieste di giustificazioni. Com'è difficile la vita in uno Stato democratico, in cui, ad un certo punto, alle funzioni pubbliche viene chiesto di rendere conto di determinati operati. 
Ad ogni modo Formigoni sarà giudicato, colpevole o innocente lo stabiliranno i giudici. Il Meeting, invece, è diventato ormai da qualche anno una necessaria e quasi obbligata passerella per uomini politici e di affari. Chi conta e chi vuole contare calca i tappeti dei padiglioni della Fiera di Rimini, in questo periodo, perchè il popolo ciellino è da cullare e corteggiare, se si vuole combinare qualche cosa. 
Chissà perchè, però, al Meeting non si proferisce verbo sul come l'Italia dovrebbe uscire dalla crisi. L'Italia, questa strana democrazia cui tutti noi apparteniamo e nella quale ci riconosciamo (o dovremmo riconoscerci), e non solo la quota parte d'Italia facente capo ad un movimento per pochi.

Saluti

martedì 21 agosto 2012

Caro Carburante

Caro carburante ed Estate bollente sembrano essere le tristi costanti di questo 2012. Nonostante il prezzo del barile di petrolio, il litro di benzina/gasolio continua a salire incontrollato, e senza che (apparentemente) alcuna organizzazione per i diritti del consumatore, alcun partito politico (caro Bersani vogliamo iniziare a parlarne?), alcun esponente del Governo sembrino accorgersene.
La corsa pazza dei prezzi del carburante sembra inarrestabile, dopo un timido assaggino di ribasso, giusto per farci correre al distributore rimpolpando le già pingui finanze delle compagnie petrolifere, o dopo la trovatina pubblicitaria dell'ENI, con gli sconti del fine settimana, cui hanno di contrappasso fatto eco però rincari nei giorni lavorativi e "dimenticanze" sulle pompe iperself. Quel po' che ci fanno risparmiare il week end lo recuperano con gli interessi negli altri giorni. 
La pensata più geniale del Governo? trivellare l'Italia, su terraferma e su mare, per recuperare un po' di greggio. Sarà questa la svolta? tanto per cominciare dovrebbero spiegarci perchè in Slovenia o Croazia il diesel costa 1,26-1,30 €/l, nonostante questi paesi non siano propriamente il Medio Oriente d'Europa, in fatto di estrazione petrolifera.
Il problema è che, purtroppo, l'interesse è davvero scarso sia da parte delle forze politiche che di quelle sociali, perchè la coperta è corta ed ognuno cerca di preoccuparsi dei problemi più immediati... o forse cerca di distogliere lo sguardo della gente da quelli che non hanno soluzione, come temo.
Speriamo almeno che passi questo caldo maledetto, che piova un po', che lentamente si torni a delle stagioni normali. Non dico "come una volta", ci mancherebbe, ma basterebbe un po' più normali. L'Italia non è il Tropico del Cancro ma purtroppo i fenomi di siccità e gli improvvisi temporali, che sembrano più uragani che fenomeni estivi, lo ricordano drammaticamente. E finalmente qualcuno inizia ad associare questi casi di meteorologia estrema con l'inquinamento e la pressione antropologica sulla natura.

Saluti

domenica 12 agosto 2012

La Beffa degli Sconti Carburante AGIP/ENI

Oggi è domenica e me ne stavo in giro con la mia famiglia. D'un tratto passo davanti ad un distributore AGIP e l'attenzione mi cade sul prezzo di gasolio e benzina. AGIP anzi ENI, per intendersi, è quella compagnia che da un po' fa spot pubblicitari sul come intende "far ripartire l'Italia", declamando sconti sui carburanti nei fine settimana. Ebbene, oggi ho avuto la sensazione di essere preso per il culo (ultimamente accade un po' troppo spesso).
Qualche settimana fa, effettivamente, il prezzo operato dal sabato pomeriggio ore 13.00 fino alla Mezzanotte della Domenica era effettivamente e pesantemente competitivo. Si parlava di 1,50 €/l per il gasolio e di 1,60 €/l per la benzina. I prezzi erano così bassi (lontani sono i tempi in cui pagavamo il carburante 1,15 €/l)m che veniva addirittura il dubbio contrario e cioè :"ma allora durante la settimana ci marciate davvero tanto sulle nostre spalle". 
Ad ogni modo il portafoglio ne traeva beneficio, e di questi tempi... la pacchia è perl durata solo qualche settimana, perchè alcuni benzinai di talune compagnie, definendo quella dell'ENI concorrenza sleale, hanno ben deciso di indire uno sciopero di qualche giorno. Al di là del fatto che mi chiedo che fine abbia fatto il tanto decantato libero mercato, lo sciopero non è stato fatto per motivi di garanzia del servizio da parte dei distributori, ma in compenso dal fine settimana successivo ENI ha ritoccato i prezzi: 1,55 €/l per il gasolio e 1,65 €/l per la benzina. Forse si stavano rendendo conto di aver fatto un eccesso di ribasso?!? siamo andati avanti così per qualche altra settimana fino ad oggi: il gasolio era a 1,59 €/l e la benzina 1,69 €/l. Certo, prezzi comunque di 10 €cent più bassi rispetto alle altre compagnie petrolifere, ma come detto il retro gusto della presa in giro, della lobby che fa sempre e comunque i suoi interessi, la sensazione che, vada come vada, questi cadano sempre in piedi perchè in ogni caso abbiamo bisogno dei loro cazzo di carburanti... insomma, questa miscellanea di sentimenti mi ha invaso la testa e mi sono sentito triste.

Saluti

domenica 5 agosto 2012

Grillo contro i cinque... cerchi

Ci mancavano solo i Giochi Olimpici a catalizzare una nuova scarica di improperi del comico genovese. Dopo le sue mille uscite, alcune delle quali assolutamente discutibili (almeno a mio giudizio), ora Grillo ci si mette anche contro le Olimpiadi definendole "bromuro sponsorizzato dalle multinazionali". Beh, Sig. Grillo, è facile sparare a zero senza alcun confronto o contradditorio, è fin troppo semplice distruggere tutto quello che sta attorno, annichilendolo con la presunzione dello sputa sentenze, senza in cambio offrire alcuna ricetta per migliorare le cose. Da sportivo praticante, che proprio grazie alle Olimpiadi di Seoul del 1988 ha scoperto l'amore per lo sport e per l'Atletica Leggera, trovo triste e deprecabile che una persona come Lei, con il "potere" che si ritrova fra le mani, invece che dedicare il suo tempo a dispensare soluzioni e speranze, preferisca invece distruggere i sogni delle migliaia di sportivi che, per una vita intera, inseguono la chimera della realizzazione olimpica. Lo trovo assolutamente irrispettoso. 
Certo, le Olimpiadi come qualsiasi grande manifestazione saranno probabilmente gestite e finanziate dalle multinazionali, magari ci saranno pure di mezzo la mafia, la camorra o qualche oscura congrega massonica, ma lo spirito che muove gli atleti è intoccabile e merita rispetto.
Per quanto i riguarda ha perso un'altra buona occasione per starsene zitto.

Saluti

venerdì 27 luglio 2012

Rock in IdRho 2012: la Beffa finale

Questa mattina, di buon ora per evitare l'intasamento delle caselle di posta elettronica, invio a Booking Show la mia richiesta di rimborso del biglietto, seguendo passo passo le indicazioni riportate sul sito web e rilanciate dal comunicato stampa degli organizzatori. Dopo un paio d'ore la beffa finale (forse...): Booking Show mi comunica che, avendo io ritirato il biglietto al botteghino, devo spedirlo per posta alla loro attenzione, perchè dovranno verificare con l'Agenzia delle Entrate la validità dello stesso.
Ma porca di quella... non potevano scriverlo anche sul comunicato e sul sito internet? tutti quelli che hanno fatto l'acquisto on line, tranquilli che sia sufficiente inviare una mail con il codice del biglietto per ottenere il rimborso, tengano conto dei tempi delle Poste Italiane, visto che si scopre all'ultimo e per vie traverse quanto vi ho detto.
Naturalmente oltre a prendermi in quel posto i soldi dell'autostrada e del gasolio (vengo da Padova), del parcheggio (ladri legalizzati!!!) ed i 3 € e rotti di spese amministrative, dovrò tirare fuori di tasca mia anche le spese per inviare il biglietto.
Complimenti davvero caro Alex Fabbro, ricordami di non acquistare più biglietti per gli eventi organizzati da te.

Saluti

mercoledì 25 luglio 2012

Rock in IdRho 2012: ultimi sviluppi

Come sapete il Rock in IdRho 2012, l'evento punk rock dell'anno in programma il 21 Luglio scorso alla Fiera di Rho, è stato annullato per maltempo. 
A seguito delle numerosissime e colorite proteste fioccate sulla pagina Facebook dell'evento gli organizzatori hanno rilasciato un secondo comunicato, forse peggiore del primo, dove spiegavano più nel dettaglio i motivi della sospensione dello spettacolo. Fra i tanti emerge un fulmine caduto sul palco, cui sembra si sia accompagnata la comparsa di Thor, Dio del Tuono, che con fare minaccioso avrebbe imposto la sospensione delle attività a The Special e agli altri, rei di non suonare la musica a lui gradita.
Il comunicato di cui sopra, si è concluso con la minaccia di denuncia a quanti avrebbero accusato gli organizzatori oltre un certo limite: tristi tentativi di rivalsa.
Ad ogni modo negli ultimi giorni a noi poveri sfigati che, oltre alle spese del biglietto, a quelle di viaggio, a quelle di vitto, si è pure aggiunta la beffa dell'annullamento, è arrivata la mail con le indicazioni per il rimborso (per lo meno a me è arrivata l'altro ieri).
Le cose, almeno per chi ha acquistato con Bookinshow.com, sono così organizzate che se va bene otteremo solamente il rimborso del biglietto e della prevendita. Vale a dire che poco più di 3 €, moltiplicato per ogni ragazzo presente sabato scorso, resteranno nelle tasche degli organizzatori del concerto o di qualche soggetto non ben definito. Inoltre le richieste di rimborso vanno inviate in un intervallo temporale ben definito (dal 27/07 al 10/08) e chi dovesse sgarrare si dovrà dimenticare i soldi che gli spettano di diritto, con buona pace di quanti sono in vacanza (complimenti per aver ridotto al minimo il periodo per chiedere indietro i nostri soldi). Ovviamente di rimborsi di parcheggio e spese di viaggio non si è nemmeno parlato, ed il caro Alex Fabbro si è speso solamente in tanti "capisco", "mi rendo conto", "dovete comprendere", senza una parola in merito a se e quando organizzerà un evento sostitutivo del precedente a costo ridotto. Questo sì sarebbe stato un bel gesto.

Saluti

domenica 22 luglio 2012

Rock in Idrho 2012: annullato per pioggia

Arriviamo all'area concerti della Fiera di Rho verso le 15.30, proprio quando Frank Turner sta completando la sua performance. Ci ambientiamo subito, con una bella birra fresca, in mezzo a quella massa di giovani e meno giovani lì per saltare e divertirsi, e per nulla preoccupati delle nuvole nere che si stanno accumulando verso nord. Il tempo di un panino, quattro chiacchiere, e sopra al palco viene issato lo striscione dei SUM 41, prima band di grido della giornata. Quando i primi accordi elettrici e i primi colpi di batteria di diffondono nell'aria, ci avvicianiamo al palco assieme a molte altre persone.
Per quanto ci riguarda il Rock in IdRho 2012, 5a edizione, ha inizio.
Dopo dieci minuti di concerto inizia a piovere. 
Inizialmente resistiamo ma poi, sotto l'intensificarsi del rovescio, ci rifugiamo nella zona coperta, dove erano stati allestiti quasi tutti gli stand cibo/beveraggi ed i tavoli con panche. Assieme a noi la maggior parte della gente, a meno di un gruppo di irriducibili, che continuano a ballare sotto al palco dei SUM 41
D'un tratto, il primo sentore di quello che sarebbe stata la triste sorpresa della giornata: i SUM 41 sospendono il concerto. Sotto però il richiamo di quanti stavano sfidando il temporale (ad essere onesti davvero violento), tornano sul palco dopo dieci minuti e ricominciano la loro scaletta, con grida di gioia e trionfo da parte del pubblico, compreso quello protetto sotto le alte volte della fiera. I SUM 41 continuano la loro performance e la portano fino in fondo, mentre il temporale lentamente cede il passo ad una pioggerellina sottile, che viene infine vinta dal Sole. Ma le cose non vanno come le centinaia di persone lì presenti vorrebbero. Sul palco, infatti, non si nota il febbrile lavoro dei tecnici per sostiuire la strumentazione; al contrario la situazione langue, nessuno si affaccia, e non c'è il minimo sentore che i PIL (Public Image ltd) di Johnny Rotten si presenteranno sul palco a breve. Quando la gente inizia a rendersi conto della cosa, lentamente esce da sotto il padiglione della Fiera e si porta sotto al palco, mentre l'organizzatore (tale Alex Fabbro, apprendo la sera stessa leggendo il comunicato stampa), blatera parole poco chiare e che non arrivano lontano, nella confusione generale. Il senso di quelle parole, ahimè, è però presto chiaro a tutti: il Rock in IdRho, il tanto atteso festival punk rock, sarà annullato. E così è stato nonostante le tese proteste di noi poveri sfigati che, insieme a tantissimi altri, abbiamo sfidato il meteo e l'autostrada per essere lì.
L'amarezza è tanta per almeno tre motivi.
Il primo è che, evidentemente, l'organizzazione non aveva assolutamente tenuto conto del rischio meteorologico, nonostante le previsioni avessero denunciato la possibilità di pesanti temporali. Nulla è stato fatto per proteggere le apparecchiature ("completamente danneggiate ed inutilizzabili" ci spiega Alex, nascosto dietro al palco, il coniglio), i SUM 41 sono stati lasciati liberi di suonare sotto il temporale, mentre si sarebbe potuta sospendere temporaneamente l'esibizione e coprire tutto, come si fa comunemente in qualsiasi grosso appuntamento musicale. 
Il secondo è che fin troppe persone lì presenti, fra il pubblico, hanno accettato il fatto senza troppo protestare. Polli travestiti da punk, che giocano a fare i super duri ed anarchici ma che poi non sono nemmeno in grado di mettersi sotto al palco, tutti assieme, a far sentire se non altro il disappunto per la situazione. A dire il vero qualche cosa, almeno alcuni, sono riusciti ad organizzarla: rovesciare due bagni chimici e portare qualche cassonetto con ruote sotto al palco. Complimenti per l'iniziativa (SIC!).
Infine il terzo motivo di amarezza, forse il più duro da digerire: nessuna band, nessun musicista, nessuna icona rock, ha messo il naso sul palco per scusarsi. Nessuno ci ha messo la faccia. Non ce la ha messa Alex Fabbro, non ce la hanno messa i Rancid (forse nemmeno arrivati al concerto), nè i Millencolin nè i PIL di Johnny Rotten nè una delle altre band per le quali, forse, spendere 55 € più sbattersi per attraversare mezza Italia (in moltissimi non eravamo milanesi, alcuni addirittura da Roma e Napoli) non ha valso lo scusarsi davanti a tutti, con buona pace per lo spirito di appartenenza che, normalmente, queste band vorrebbero trasmettere.
In conclusione una giornata di dimenticare, amara come poche, soprattutto per il senso di tradimento di quello che, in molti, dipingono ancora come lo spirito del rock.
Ed ora inizia la corsa ai rimborsi dei biglietti.

Saluti

domenica 17 giugno 2012

C'era una volta...

C'era una volta un Paese, che all'inizio degli anni '90 decise di dire addio al Comunismo. La scelta fu accolta con grande entusiasmo dai mercati e dalle istituzioni finanziarie mondiali, che presero rapidamente accordi con l'allora Governo per mandare strapagati funzionari presso la capitale, ed indicare le riforme necessarie per poter entrare nella giostra del libero mercato e dello sviluppo. Furono consigliate (ed eseguite) radicali privatizzazioni, fu consigliato (ed eseguito) il taglio della spesa pubblica, fu consigliata (ed eseguita) una forte limitazione dell'intervento dello Stato, da sempre avversato dai sostenitori del libero mercato e dai teorizzatori dello sviluppo illimitato. Fu fatto tutto a regola dell'arte e le attese per un'incremento sostanziale di competitività e di sviluppo salirono a dismisura. Il Paese si lanciò nel consumo più sfrenato, investendo in maniera non proprio trasparente ma in linea con i dettami del FMI, della Banca Mondiale e di altri soggetti similari. Oggi, dopo vent'anni di "vita spericolata", il Paese è devastato dalla corruzione, non c'è più ombra di sviluppo, l'economia è in ginocchio e quei pochi che si sono arricchiti sulle spalle degli altri o sono al Governo (e vengono duramente contestati, se non costretti alle dimissioni), o sono scappati con i capitali all'estero.
Il Paese in questione, ora ve lo svelo, è la Mongolia, e l'articolo che vi ho riassunto, comparso su Internazionale del 8/14 Giugno scorso, è di Morris Rossabi, per East Asia Forum. 
Non vi pare che la situazione mongola abbia delle inquietanti analogie con quanto sta succedendo in Europa? Non vi sembra che, nonostante tutto, queste truffaldine istituzioni finanziarie continuino a proporre sempre le stesse soluzioni, nonostante l'evidenza dei fatti consigli esattamente il contrario? Non vi sembra che ci si ostini a chiedere soluzioni alla crisi, a chi la crisi l'ha provocata? 
Ebbene, spero che l'Europa non faccia la fine della Mongolia.

Saluti

domenica 27 maggio 2012

La Crisi e le Soluzioni tedesche per uscirne

Come sanno tutti quelli che mi seguono, io sono un grande amante della cultura tedesca. Ho studiato la lingua, ho vissuto quasi due anni in Germani per motivi di studio, trovo che il loro senso per la Cosa Pubblica e per l'Ambiente siano encomiabili. Ma il modo di affrontare la crisi economico finanziaria, scusate, lo trovo alquanto discutibile. Certo, non si tratta delle soluzioni "dei tedeschi" ma della Cancelliera e del Governo tedesco attualmente in carica, ben inteso, ciononostante non capisco la miopia con cui si continuano a proporre misure dominate da tagli alla pubblica amministrazione, privatizzazioni e austerità, quando alle nostre spalle proprio certi tedeschi, grazie alle svendite di fine stagione che gli Stati sovrani stanno facendo (Grecia in primis), fanno affari d'oro. Sono felice della vittoria di Hollande in Francia, proprio perché spero che finalmente la Merkel non trovi più terreno fertile per le sue strategie, e si dovrà così davvero iniziare a pensare l'uscita dalla crisi in termini comunitari e, soprattutto, di investimenti per la crescita. Questo ultimo aspetto non compare mai nei programmi tedeschi: non sarà che, con la crescita dei singoli Stati, temono forse la fine dei saldi di fine stagione?

Saluti

domenica 20 maggio 2012

Il Senso di Inquietudine quando la Terra trema

Questa notte, a Padova, i muri hanno ballato al ritmo della Terra. Si è trattato solo della eco di quello che si è scatenato nel ferrarese, dove ci sono stati danni e tre morti, tutti operai (due italiani ed un marocchino), ma è stato sufficiente a trasmettere un forte senso di inquietudine ed impotenza. Posso solo immaginare cosa significhi esserci davvero dentro, con le case che crollano, i palazzi che si sgretolano, le strade che si spaccano, le vite che finiscono, ed ancora più triste è quindi realizzare come, nel caso de l'Aquila, le Istituzioni ed il Governo siano stati così poco vicini alla gente. Non dico materialmente, anche se ridare loro rapidamente un tetto sarebbe stato un bel gesto, ma anche e soprattutto psicologicamente. Credo che nulla sia più sconfortante, oltre alla constatazione di aver perso tutto, la sensazione di essere dimenticati, il sentirsi soli in un momento così pesante e drammatico. 
Questa notte ho capito che lo Stato, per lo meno negli ultimi quindici anni, ha perso numerose occasioni per essere vicino alla gente, e forse la crisi di valori che viviamo ha radici anche in questi comportamenti.

Saluti

sabato 5 maggio 2012

Oceano della Volta: Terza Parte

Terza ed ultima parte del mio graffito.





sabato 28 aprile 2012

La Memoria contro Franco Freda non si cancella

Solo dopo le polemiche c'è stata la retromarcia del Sindaco di Roma Alemanno (noto esponente della Destra Sociale), sulla concessione data alle edizione AR di Franco Freda, a presentare un libro su Nietzsche presso la Sala del Carroccio, in Campidoglio. Uno sdoganamento istituzionale bello e buono quello che era stato dato a Freda (che avrebbe partecipato personalmente all'evento), condannato a 15 anni per 21 attentati e ritenuto dalla Cassazione una delle mani armate di Piazza Fontana. Evidentemente il Sindaco di Roma, che si è nascosto dietro l'ormai consueto "non sapevo" (quante volte, ahimè, in questi anni abbiamo dovuto sentire questa scusa nei campi più disparati), sperava che la cosa passasse in sordina, ma così non è stato. E sono altresì certo che certi qualunquisti avranno da obiettare "ma dopo tutto 'sto tempo". Assolutamente sì, ribadisco. Non importa se passa un mese o un secolo, certe cose non vanno dimenticate e certe persone devono essere segnate dalle loro azioni a vita, restando ammonimenti viventi anche per le generazioni future.

Saluti

venerdì 27 aprile 2012

L'Oceano della Volta: Seconda Parte

Questo il secondo contributo sul muro completato ormai un mesetto fa nel mio quartiere Voltabarozzo, a Padova.


Saluti

martedì 24 aprile 2012

E questi governano l'Italia

Le intercettazioni di quelle quattro zoccole, che frequentavano Berlusconi ed i suoi dannati Bunga Bunga... mi fanno schifo... mi fanno venire una gran voglia di scendere in piazza con il forcone... e che io sono pacifista... sapete quella sensazione di essere preso per il culo da quattro mangia pane a tradimento, con la puzzetta sotto al naso, che ogni due parole mettono in mezzo un termine inglese storpiato o italianizzato per fare più figo... insomma, sono davvero incazzato, e spero che tutto 'sto schifo venga ripulito, se necessario anche da una sommossa popolare. La cosa che mi da più fastidio? è che 'ste persone accedono a possibilità che non meritano, usano soldi che non hanno guadagnato, calpestano un suolo che non meritano.
Minetti, Olgettine, Silvio, Fede, Lele & Co andatevene affanculo!!!!!
Non penso di dovermi scusare per lo sfogo.
Un cittadino schifato.

Saluti

lunedì 23 aprile 2012

Hollande-Zarkozy: 1-0

La Francia sembra virare a sinistra, dopo la tragicomica avventura quinquennale di Zarkozy, un po' come l'Italia ha deciso di chiudere la brutta storia (ahimè vent'ennale), di Berlusconi e (forse?!?) della Lega Nord.
Al di là della mia personalissima posizione, tuttavia, quello che rilevo e mi preoccupa è la cosiddetta "risposta dei mercati". Hollande vince il primo turno, quindi dovrà giocarsi ancora i ballottaggi, ma nonostante questo già i mercati rispondono a sassate, lo spread vola e le borse europeee bruciano diverse decine di miliardi in un sol giorno. Non so se questo accadesse anche dieci o venti anni fa, ma oggi trovo intollerabile questo sistema, che punisce pesantemente la democrazia e la libertà di qualsiasi cittadino di votare per chi ritiene più opportuno. Non possiamo permetterci di votare il candidato sgradito ai mercati, perchè altrimenti rischiamo ritorsioni, che i nostri stipendi e le nostre pensioni vengano tagliati, che le misure di austerità aumentino per far tornare i conti, che il numero di disoccupati e di cassa integrati salga vertiginosamente.
La Grecia è stata affossata, in maniera direi assolutamente poco solidale, da accordi europei dettati dall'opportunità dei mercati, e per quanto fosse necessario del rigore verso quella Grecia, che ha mentito sui suoi conti, non trovo corrette le modalità. Analogamente la Spagna rischia, noi siamo ad un passo dal precipizio, l'Irlanda forse è salva per un po', il Portogallo direi di no mentre la Francia stessa rischia pesantemente.
La cosa più irritante in tutto questo? la posizione dei soliti disfattisti che vorrebbero abbattare il sistema e ripartire dalle comuni, invece che tentare di riformarlo. Molte delle posizioni dei vari Beppe Grillo, per intendersi, sono assolutamente impraticabili, sono solo uno sparo alzo zero verso qualsiasi cosa faccia oggi notizia. Perchè uscire dall'euro? perchè smantellare il sistema Europa? non capisco. Invece che fare fronte comune contro questo sistema (che molti politici hanno contribuito a creare), genuflesso verso la finanza, pensiamo a distruggere e smontare.
Sarà la via giusta?

Saluti

domenica 15 aprile 2012

L'Oceano della Volta: Parte Prima

In questa domenica uggiosa ed umidiccia, con le solite questioni politiche ed economiche, che sembrano non avere mai fine, in un continuo ripetersi ed inseguirsi di scandali e difficoltà, vorrei iniziare a raccontare una storia. Questa storia riguarda un muro, come tanti se ne vedono in giro per le nostre città, grigio e decadente, che circonda il campetto da calcio della parrocchia, qui nel mio quarterie Voltabarozzo, a Padova. A Gennaio, stanco di passare davanti a questo accozzaglia di mattoni ed intonaco, sono andato a parlare con il parroco per chiedere l'utilizzo del muro e poter fare dei graffiti. L'iniziale scetticismo del prete si è trasformato in uno scetticismo finale un po' meno marcato, dopo che gli ho mostrato alcuni bozzetti e lavori, anche se lui e la perpetua avevano un'idea del tutto diversa: avrebbero preferito immagini dal Libro della Jungla, per gli scout. Ad ogni modo, alla fine mi hanno concesso carta bianca (piuttosto che lasciare il muro lì, grigio, avranno pensato che sarebbe stata comunque meglio qualsiasi cosa ci avessi disegnato su). A Gennaio ho disegnato il mio "Sogno di un Inverno nel mezzo della Crisi", che trovate su un post di quel periodo.
Questo mese, invece, ho terminato il muro (nel complesso circa quaranta metri per un'altezza di, a occhio, due metri e sessanta), con un'ambientazione marina.
Quello che più mi è piaciuto dell'avventura, durata nel complesso quattro giorni (solo per quest'ultimo pezzo e fondo bianco escluso), è stato il contatto con la gente che, incuriosita dall'attività, si è fermata numerosa per osservare, complimentarsi o dare consigli. Non solo residenti, che mediamente si distinguevano dagli altri per frasi del tipo "Finalmente quando aprirò le finestre non vedrò più questo muro grigio", ma anche gente del tutto estranea che, passandomi davanti (o sarebbe meglio dire alle spalle, visto che davo la schiena alla strada), accostavano con la macchina e scendevano per curiosare.
Insomma, una grande soddisfazione, che mi ha dimostrato (non che ce ne fosse bisogno), come la gente sia più matura delle istituzioni. Che difficoltà sarebbe stato ottenere i permessi per un muro comunale.
Qui e nei prossimi post, per concludere, vorrei lasciare qualche foto del pezzo.

Saluti


lunedì 9 aprile 2012

La Farsa della Seconda Repubblica

Tangentopoli decreto' la fine della Prima Repubblica, quella partitocratica e statalista che aveva determinato (secondo alcuni), il declino morale ed economico del Paese. Ma Tangentopoli, come effetto collaterale non indifferente, consenti' la discesa in campo di Silvio Berlusconi e la sua ascesa al potere. Quella che si sarebbe dovuta distinguere dalla Prima Repubblica, per modi e contenuti, si rivelo' una delle creature piu' buie del secondo dopoguerra italiano. La completa perdita di senso dello stato, l'assoluto menefreghismo nei confronti di qualsivoglia regola del vivere sociale, il lassismo del mondo politico sulle note dei bunga bunga, hanno determinato, negli ultimi vent'anni, un pesante declino non solo ideologico ma anche e soprattutto sociale ed istituzionale nel Paese.
Poi e' arrivata la crisi, cui ci siamo dimostrati particolarmente vulnerabili anche per la tabula rasa politica che e' stata pianificata negli ultimi decenni, ed assieme ai problemi che tutti conosciamo, essa ha forse avuto o, per meglio dire, avra' l'importante effetto collaterale di spazzare via la Seconda Repubblica. Prima la totale sfiducia del Popolo nei partiti, poi le dimissioni di Berlusconi e la sua, speriamo duratura, uscita di scena, a seguire lo scandalo Lusi-Margherita ed ora la Lega. Insomma, un terremoto partitico a danno di quelle figure e personalita', che pensavano di poter trasformare impunemente le regole del gioco a loro escusivo vantaggio, in una cinica partita unilaterale al massacro sociale, condita da fastidioso disinteresse verso chi, come me e molti altri, si dovevano barcamenare ogni giorno fra iniquita' ed ipocrisie.
Beh, cara Seconda Repubblica, a mai piu' rivederci. L'unico rammarico e' che per ricostruire qualche cosa di significativo, ci vorranno diversi anni.

Saluti

mercoledì 4 aprile 2012

Politica, Democrazia partecipativa e crisi dei partiti

Prima Lusi e la Margherita, ora la Lega. Antecedenti a loro innumerevoli altri esempi. Coloro i quali, negli ultimi vent'anni, hanno sistematicamente e metodicamente demolito il sistema partitico e politico italiano, staranno festeggiando, anche se ho idea che la festa, per questi signori, sia finita. Ci hanno riempito la testa con discorsi sulla "morte delle ideologie" e la fine dei partiti, ma non sono nè le ideologie nè i partiti politici (ultimi anelli e rappresentanti materiali di un sistema ideologico), ad aver fallito e ad essere stati sommersi dal disappunto popolare, bensì le persone che hanno gestito in malo modo questi aspetti della vita civile (lo sono sia l'ideologia politica che i partiti). Purtroppo serviranno generazioni (temo) per ricostruire ciò che queste persone hanno distrutto per puro e semplice interesse personale, e per cambiare le regole di cui molti hanno approfittato contribuendo a condurci al punto in cui siamo. La crisi stessa è figlia, in parte, di questi comportamenti dato che chi era stato chiamato ad amministrare e gestire il nostro presente e a gettare le basi per il nostro futuro, aveva in mente solo una cosa: il proprio portafoglio. Ed in tutto questo marasma non aiutano coloro che pongono come unica soluzione alla crisi della polotica l'abbandono dei partiti, il loro annientamento, il ritorno ad una democrazia partecipativa. Su questi temi, lo dico chiaramente, non sono mai stato troppo d'accordo con i movimenti degli Indignados e di Occupy Wall Street, per non parlare di Beppe Grillo che non ha mai raccolto le mie simpatie. Ragionamenti come questi, secondo me, non stanno in piedi per il semplice fatto che necessitiamo di rappresentanti. Il tema è, semmai, come sceglierli, come giudicarli, come limitarne i poteri, non è di certo eliminarli come figure rappresentative e sostituirli con una piazza costituita da sessanta milioni di cittadini, dove si decide e si vota per alzata di mano.
Ribadisco quindi che trovo sbagliato far cadere le colpe degli uomini sul concetto di partito politico e di politica, essendo questa la massima rappresentazione del convivere sociale. Facciamo politica anche pagando lo scontrino, non dimentichiamocelo, e quindi la nostra quotidianità stessa è una "democrazia partecipativa".

Saluti

sabato 31 marzo 2012

Speculazione Edilizia: Un pensiero sui comitati dei cittadini

Ieri, di ritorno dal lavoro, sono andato alla Biblioteca Comunale a circa tre chilometri da casa mia, per restituire alcuni libretti presi in prestito per le mie bimbe. Nel tragitto, seguendo strade secondarie, sono passato davanti a due lottizzazioni gigantesche che, stando ai cartelli di cantiere, promettono palazzi bellissimi immersi nel verde e nelle vasche d'acqua. Al di là della veridicità di queste promesse, mi chiedo con che criterio negli ultimi dieci anni i comuni abbiano concesso i permessi a costruire a palazzinari e privati cittadini, e la risposta che mi dò è che semplicemente si sono assecondate lobby di potere ed interessi speculativi. In diverse zone della mia città, Padova, ci sono moltissime case ed edifici abbandonati, talvolta bellissime villette di inizio secolo o giù di lì, che nessuno si fila nemmeno di striscio. Eppure si continua a costruire. Andando al lavoro, sempre in bicicletta per circa sette chilometri, passo davanti ad un nuovissimo cantiere, dove si apparestano ad erigere quattro o cinque condomini, mentre a poca distanza stanno completando una trifamiliare, invero molto bella, ma ahimè esattamente sotto ad un ripetitore di telefonia modbile (non sono nemmno sicuro si possa fare). Tutto questo, ovviamente, nel contesto di un invenduto spaventoso, che il mercato edilizio si porta dietro e non riesce a smaltire.
Allora, proprio andando in Biblioteca, mi è venuta da pensare una cosa. Se ogni volta che si propone la costruzione di una centrale, grande o piccola che sia, per la produzione di energia, o che si parla di un termovalorizzatore o di un parco eolico, si formano agguerritissimi comitati cittadini contrari all'opera per mille motivi più o meno corretti, perchè non si dovrebbe iniziare a fare lo stesso anche per mega lottizzazione come quelle di cui parlo? Insomma, la Biblioteca si trova in un Comune di 13.397 anime (dato tratto dal sito del Comune ed aggiornati a Febbraio), costituito per lo più da case e condomini relativamente nuovi e dal sapore residenziale, con giardini e verde, scuole vicine all'abitato, negozi sulla via principale. Insomma, un contesto cresciuto velocemente negli ultimi vent'anni, anche per esigenze di "fuga dalla città", ma che certamente è riuscito a rispondere adeguatamente ed in maniera assennata alle esigenze crescenti. Perchè allora, nel bel mezzo dell'abitato e dove sarebbe potuto sorgere un parco bellissimo (per altro a fianco di un asilo nido), si costruiscono quattro mastodonti assolutamente sproporzionati rispetto al resto delle case e senza alcuna logica di continuità? e perchè, in generale, la gente non si mobilita contro queste opere che, oltre che inquinare (un cantiere edile inquina, udite udite), tolgono spazio vitale alla comunità? Per fare un favore al solito palazzinaro? per venire incontro alle esigenze del povero (si fa per dire) mercato del mattone? Forse la crisi si superebbe anche e più facilmente riscoprendo comportamenti civili (e civici) di rispetto e valorizzazione delle comunità, di fronte a queste palesi occupazioni ingiustificate di terreno pubblico. Pensiamoci.

Saluti

domenica 25 marzo 2012

Le Ipocrisie del Governo Tecnico

Tornata l'ora legale torno anche io a lasciare pensieri sconclusionati su questo mio blog. Ben trovati quindi a tutti, speando di non esserci persi definitivamente di vista in questi mesi di silenzio.
Come sempre, ci sono numerose cose che mi lasciano perplesso, ma ultimamente un paio in particolare, in riferimento al ns Governo Tecnico, che fin dall'inizio (ad essere onesti), ho appoggiato e sostenuto.
Innanzitutto, con il passare dei mesi, la caratteristica principale del Governo Tecnico, ovverosia l'avere le mani libere da qualsiasi elettorato e dai partiti, mi pare sia venuta meno. Anzi, forse non si è mai davvero realizzata, ed anzi i partiti, che hanno preferito farsi da parte per non mettere la faccia (ed il senso di responsabilità), su riforme impopolari, ci tengono oggi a ribadire che il Governo Tecnico dovrà comunque presentarsi in Parlamento per l'approvazione delle riforme. Quindi appare evidente quanto segue: i partiti avevano bisogno di qualcuno che si prendesse l'onere di varare certe riforme, per non rischiare i perdere elettori (quali, considerando che circa un terzo degli italiani oggi non andrebbe a votare?!?), pur matenendo il potere ultimo (e di nascosto dagli occhi dell'opinione pubblica, aggiungerei), decisionale in Parlamento.
L'altra cosa che mi pare una grossa ipocrisia sono alcuni aspetti della riforma del mercato del lavoro. Ci si può esprimere a favore o contro tale proposta, io personalmente sono favorevole a molti punti, anche se sul famoso Articolo 18 mi pare che il Governo stesso, che all'inizio aveva chiesto ai Sindacati non farne una questione ideologica, sia caduto nella trappola naricsistica di volerlo modificare. Ma non è questo il punto. Quello che proprio non capisco, e mi fa sentire un po' preso per i fondelli, è la decandata flessibilità in ingresso per i giovani, ed il di poco antecedente prolungamento dell'età pensionabile. Come si può dichiarare che il mercato del lavoro sarà più accessibile ai giovani, se tantissimi posti resteranno occupati ancora per molti anni da persone che sarebbero potute andare in pensione quest'anno ed invece dovranno continuare a lavorare ancora per tre, quattro o cinque anni? L'unica conclusione cui giungo, è che il Governo si aspetta di poter creare nuovi posti di lavoro (magari anche grazie alla flessibilità in uscita?!?), ma mi piacerebbe che ci spiegasse come e con me mezzi. Non mi piace passare da stupido, quindi avrei preferito che ci avessero spiegato la verità: "Abbiamo dovuto prolungare l'età pensionabile perchè, oggi, non ci sono i soldi per pagare le pensioni". Ecco, questo sarebbe stato onesto, così come onesto sarebbe stato affermare una cosa del tipo "Tuttavia promettiamo una revisione annuale di questa scelta, che non deve essere ritenuta definitiva". Insomma, prolungare l'età pensionabile mi pare una delle misure più inutili e dannose che si potessero fare.

Saluti

mercoledì 8 febbraio 2012

Basta ricatti dai partiti minori

Basta, sono stanco di vivere in un sistema nel quale i partiti minori, quelli del sì e no il 6%-8%, possono permettersi di ricattare i maggiori ed imporre andamenti su scelte decisive per il Paese. Voglio chiarire: non credo in un bipolarismo spinto (all'americana, per intenderci), perchè credo che in Italia sia impossibile da ottenersi, ma sono stanco di sentir parlare, prevalentemente, di Lega e Terzo Polo come di coloro che possono decretare l'esito delle elezioni o la caduta di un Governo. Non dimentico, ovviamente, che uno dei Governi Prodi cadde per colpa di Rifondazione.
Quella centrista, per sua stessa genesi, trovo sia una posizione che dovrebbe sparire dall'atlante politico. E con questo non voglio certo mancare di rispetto a chi sostiene queste posizioni politiche, ma trovo anche che tali posizioni siano semplicemente un gioco di equilibrio teso alla maggior covenienza a breve termine e non al bene del Paese.
La Lega, poi, che la smetta di urlare diktat, perchè per due decenni ha governato senza grossi risultati, ed ora gioca a fare la dura e pura solo perchè si sta rendendo conto, che il suo elettorato si è rotto le scatole. Diciamoci le cose come stanno.
Bene la pluralità di visioni, bene la commistione di idee, bene la miscela culturale, ma alla fine è necessario trovare un sintesi e chi pesa il 6% dovrebbe accettare di valere, nel ragionamento finale, il 6%. Questo non lo chiede solo il buon senso, ma anche e soprattutto il momento storico in cui già la politica, che gode di pochissima credibilità, dovrebbe capire che la litigiosità e l'arraffare spazio teso solo alla sopravvivenza e non al bene comune è ormai una pratica morta e sepolta.

Saluti

giovedì 2 febbraio 2012

Evasione fiscale: la combattiamo?

Finalmente vedo muoversi qualche cosa. Non so se si tratta solamente di propaganda o azioni spettacolari, per gettare fumo negli occhi dei cittadini, ma le ultime ondate di controlli (Cortina, Portofino, Milano, Roma), trovo siano un bel segnale e, da questo punto di vista, mi faccio gettare fumo negli occhi ben volentieri.
In effetti, ora che finalmente abbiamo un Governo con una sua dignità (criticabile quanto si vuole, ma su questo aspetto bisogna dare a Cesare quel che è di Cesare), e che finalmente si sta iniziando una seria lotta all'evasione fiscale in ogni sua forma, non capisco gli argomenti e le lamentele dei disfattisti cronici, che si lamentavano sotto Berlusconi perchè non si faceva nulla, e si lamentano anche adesso etichettando i controlli a tappeto come "propaganda di regime". Ma che discorsi sono? d'accordo, forse a volte si tende a pubblicizzare un po' troppo queste azioni (telecamere in presa diretta, microfoni nascosti, dirette televisive), ma credo sia un segnale importante anche a sostegno (psicologico), di chi paga le tasse con regolarità e, direi, con senso civico.
Quindi, per quanto mi riguarda, avanti così.

Saluti

domenica 29 gennaio 2012

Sogno di un Inverno nel Mezzo della Crisi


Nonostante il freddo ed il vento, e dopo quattro giorni di lavoro, ecco l'ultima creazione dei Pinguini Sovversivi.

Saluti

sabato 28 gennaio 2012

Giornata della Memoria 2012

Ieri era la giornata della Memoria. L'anniversario dell'arrivo delle truppe russe alle porte di Auschwitz è stato preso come data simbolo per non dimenticare la Shoah, il nazismo e la seconda guerra mondiale nel suo insieme. Shoah, certo, ma proprio perchè Giornata della Memoria non dimentichiamo che, nel complesso, i morti furono quasi 40.000.000 (Istituto Comasco per la Storia del Movimento di Liberazione), contando solo gli europei, per salire a oltre 70.000.000 (College of Criminal Justice) a livello mondiale. Nel nostro continente i costi maggiori, in termini di vite umane, li pagarono la Germania (più di 7.000.000 di morti), l'Unione Sovietiva (più di 21.000.000 di morti), la Polonia (con quasi 5.500.000 morti). Trovo quindi fondamentale non dimenticare, ma un po' retorico parlare solamente della Shoah, visto che i nazisti tentarono lo sterminio sistematico anche di Rom e Sinti, di Russi e Polacchi, di slavoi in genere per non parlare dei Testimoni di Geova, degli omosessuali e dei malati mentali.
Ho ancora scolpiti nella mente i racconti dei miei nonni, che vissero quegli anni in primissima persona. In particolare il mio nonno paterno che partecipò alla Campagna d'Africa (1940-1943) ed alla Campagna di Russia. Impegnato nei reparti infermieristici, riuscì a tornare vivo da entrambe le guerre, ma profondamente segnato nello spirito, e non mancò mai di raccontarci quei momenti, il dolore, l'orrore vissuto.
E' anche e soprattutto per la memoria dei miei nonni, che trovo particolarmente offensivo il revisionismo e la nostalgia che, purtroppo, ancora in troppi dimostrano. Magari non un sentimento così esplicito, come per certi movimenti "politici" (per esempio Forza Nuova), talvolta anche solo un atteggiamento di accondiscendenza e di desiderio di riconciliazione verso le idee e gli eventi che coprirono l'Europa di sangue e distruzione. Frasi come "i morti sono tutti uguali" non dovrebbero mai essere pronunciate, e penso non ci potrà mai essere riconciliazione, nè capisco come possano le istituzioni e la società tollerare figure, anche di spicco del mondo politico, che talvolta se ne escono con atteggiamenti e discorsi palesemente razzisti e xenofobi. In Germania una cosa così non potrebbe mai accadere. Questo non significa che, anche lì, non siano presenti i nostalgici, ben inteso, ma gli anticorpi sociali sono molto più forti che da noi, e la "repressione" dialettica (mai violenta), è immediata. La verità è che forse, in Italia, non abbiamo mai davvero fatto i conti con il nostro passato.

Saluti

giovedì 26 gennaio 2012

Lo Stimolo della Condivisione

Qualche tempo sono stato all'Ufficio Anagrafico, per ritirare la carta di identità della minore delle mie figlie. Entrando ho notato un manifesto, che pubblicizzava quelli che qui a Padova vengono chiamati "Orti Urbani", ovverosia spazi verdi altrimenti abbandonati, che il Comune ha cercato di recuperare destinandoli alla coltivazione di frutta e verdura. Tuttavia, la novità non è tanto la destinazione d'uso quanto il fatto che questi appezzamenti di terra vengono suddivisi in piccoli lotti ed affittati per pochi soldi a privati, che possono così avere a disposizione lo spazio per un orticello privato. I campi, nel loro complesso, sono dotati di rimessa per gli attrezzi e di zona compostaggio (entrambe in comune), dove vengono scaricati i resti del raccolto o della lavorazione della terra. Questa iniziativa non è nuova (la capacità comunicativa del mio Comune lascia un po' a desiderare), ed è già presente anche in molte altre realtà italiane ma, soprattutto, estere. Manco a dirlo, in Germania è ampiamente diffusa.
Di recente ho letto un articolo (apparso su Die Zeit a firma Kerstin Bund) su Internazionale, a proposito proprio del tema della condivisione di beni materiali, che ultimamente e sempre di più sta facendo la concorrenza al possesso. In Germania esiste un'associazione (Meine Ernte), che gestisce spazi verdi su tutto il territorio nazionale, dandoli in affitto a privati o associazioni, e mettendo a disposizione non solo le infrastrutture (quel poco che serve), ma anche una presenza costante di persone, che danno aiuti e consigli sul come coltivare la terra ed ottenere i migliori prodotti. L'iniziativa sta avendo un grande successo, che da un lato si porebbe facilmente spiegare con la voglia della gente di consocere, finalmente, l'origine di ciò che mangia, ma dall'altro pare esserci una nuova tendenza: l'affitto e la condivisione stanno diventando più invitanti del possesso. Certo, si potrebbe obiettare che comprare un pezzo di terra per gestirselo sarebbe un onere troppo grande. Ebbene, la tendenza della condivisione sta però toccando ambiti ben diversi e molto più "materiali" della vita quotidiana.
Sempre in Germania da alcuni anni ed in diverse città hanno luogo "festival" del baratto, e su internet si possono trovare siti che consentono di mettersi in contatto con altri utenti per farsi prestare quasi qualsiasi cosa.
Chi non ha mai sentito parlare di CouchSurfing? o di CarSharing? Anche il mio Comune sta iniziando questa seconda pratica, dando per altro agevolazioni di accesso alle aree a traffico limitato.
Che si tratti solo di una moda passeggera lo dirà il tempo, per ora, comunque, questa tendenza si sta diffondendo sempre più, sopattutto fra i giovani. Su 9flats si possono trovare appartamenti, che privati cittadini mettono a disposizione per periodi più o meno lunghi in diverse parti del mondo. Analogamente su airbnb, sito che si rivolge quasi esclusivamente al mercato statunitense. Su Netcycler gli utenti si possono scambiare (quasi) qualsiasi oggetto di uso comune, mentre su Tamyca (contrazione di Take My Car), su Greenwheels o siti analoghi si può condividere l'auto per poche ore o per una settimana. Su Netflix si possono noleggiare film e serie televisive.
Insomma, se di tendenza si tratta pare essere una tendenza in via di sviluppo, anche se mi viene da pensare che una cosa di questo tipo possa prendere piede soprattutto in paesi anglosassoni, ma difficilmente potrebbe diffondersi in Italia. Temo che noi italiani siamo ancora troppo diffidenti verso l'altro e comunque ancora troppo attaccati ai nostri beni materiali. Inoltre sappiamo bene come sono andati a finire il Music Sharing (Napster e figli) o il Movie Sharing (di recente Megadownload è stato chiuso), quindi ho l'impressione che se il Car Sharing dovesse davvero prendere piede, le grandi case automobilistiche farebbero di tutto per renderlo illegale.

Saluti

martedì 24 gennaio 2012

Che Colore al Governo Monti?

Dalla mia casetta, con un po' di influenza addosso, leggo i giornali e resto, in parte, allibito. Notizia di ieri, sentita al telegiornale, è che la Guardia di Finanza ha reso pubblici i numeri dell'evasione fiscale del 2011: 7.500 soggetti fantasma, che non solo evadono, ma per il fisco non esistono. Circa 50 miliardi di euro evasi, per un complessivo di quasi 20 miliardi di euro persi dalle casse dello Stato e che, per inciso, abbiamo dovuto mettere di tasca nostra (ricordo che l'ultima manovra Monti è di circa 25 miliardi di euro). Allora mi chiedo: il terreno del confronto sono davvero le tasse ed il mercato del lavoro? non basterebbe far rispettare le regole che già ci sono?
A più riprese mi sono detto favorevole al Governo Monti, per le azioni che sta intraprendendo, anche se non le condivido completamente; per esempio non sono d'accordo con l'innalzamento dell'età pensionabile: lo facciamo solo perchè lo Stato non ha risorse per pagare le pensioni, e posticipare tale pagamento fa comodo, ma così si tengono occupati posti di lavoro che potrebbero andare, invece, ai giovani. Non penso che, siccome i Mercati (questa entità) ci chiedono determinate cose, fra cui una perdita di diritti, noi li si debba sempre assecondare.
Di contro non sono nemmeno d'accordo con il populismo che cavalcano alcuni (dalla Lega, sempre più becera, a Di Pietro), e che si dichiarano contro a prescindere.
Ciò detto, però, penso anche che prima o poi si dovrebbe andare a votare, perchè il Governo Monti non è stato eletto dal popolo. Quando? non lo so, forse nel 2013, ma il punto non è il quando ma il come (vedi legge elettorale). Inoltre, a questo punto e dato l'altissimo indice di gradimento di Monti & Co, mi piacerebbe anche sapere che connotazione politica assumerebbe un eventuale Governo Monti normalmente eletto dagli italiani. Insomma, è vero che da un paio di mesi i partiti se ne stanno buoni buoni nelle retrovie ed è vero che il Governo attuale è un Governo tecnico, ma questo non significa che si debba smettere di fare politica. Quindi mi piacerebbe sapere che connotazione politica assumerebbe un Governo Monti, definiamolo regolare.
Perchè passino le misure d'emergenza, ma personalmente non mi sentirei di continuare ad appoggiare Monti se questo si configurasse come Centro Destra.

Saluti

domenica 22 gennaio 2012

Sviluppo e Cambiamento

Quante cose accadono in questi giorni, avvenimenti che segneranno probabilmente la vita di molti: se in positivo o in negativo lo sapremo solo fra qualche anno.
Certo le promesse sono tante, forse quante le delusioni, ma andando con ordine, secondo me bisogna innanzitutto dire una cosa: il Decreto Sviluppo varato dal Governo Monti, che sarà legge per metà della settimana prossima, è stato prodotto a tempo record, data la situazione straordinaria in cui ci troviamo. Un altro fatto è questo: ora molti si riempono la bocca del "se era per così poco, non c'era bisogno di sotituire i politici con i tecnici". Ebbene, perchè i politici non hanno fatto prima azioni di questo tipo (come ha chiesto Formigli, giovedì scorso, ad un esponente del fu Governo Berlusconi)? Di più: i politici non hanno nemmeno iniziato a parlarne, cercando di convincerci che la crisi era altro da noi.
Un altro aspetto ancora: certamente il Decreto è migliorabile, ma getta le basi per azioni forti ed incisive. Non tocca, forse, i poteri forti ma credo sia il la d'incipit per iniziare a farlo.
Ora, oltre alle "corporazioni", c'è molta attesa per tutti gli altri aspetti che il Decreto dovrà toccare e di cui, francamente, in questi giorni giornali e televisioni non hanno parlato, più interessate a carpire le ragioni delle proteste dei tassisti, dei farmacisti, degli avvocati, dei benziani, ecc, ecc, ecc. Ma da tecnico del settore, aspetto con trepidante attesa di sapere, per esempio, cosa ne sarà del settore energia, ambito (scusate lo scatto d'orgoglio), decisamente più strategico delle farmacie, e fermo da qualche mese in tutti i suoi sotto insiemi (fotovoltaico, biomasse, gas, carbone, petrolio, eolico), in attesa di risposte su incentivi e piani di sviluppo.
Staremo a vedere.
L'impressione finale è che in questi giorni ci si sia concentrati su alcuni aspetti del Decreto Sviluppo (forse i più insignificanti, con tutto il rispetto per le categorie in rivolta), per non scoprire le carte prima di averle definite nel dettaglio. Spero solo che questa definizione avvenga davvero, e che il Decreto Sviluppo si rivolga ad altro, oltre che alle licenze dei tassisti ed alla deregulation dei benzinai.

Saluti

giovedì 12 gennaio 2012

VERGOGNA!!!

E così, come previsto, i quesiti referendari sono stati bocciati.
Cosa inaspettata, invece, è la bocciatura anche dell'arresto di Nicola Cosentino da parte del Parlamento. Se ne parla da un paio d'anni, addirittura, e già nel Novembre 2009 avevo fatto un intervento su questo mio blog. Oggi, dopo la presentazione di prove inconfutabili, dopo il parere positivo a procedere con l'arresto da parte di vari organi e soggetti giudicanti, dopo che molte persone sono già finite in carcere sull'onda della stessa inchiesta, Cosentino è libero.
Mi chiedo: se Cosentino fosse un comune cittadino e non un Onorevole sarebbe ora in carcere? perchè una certa parte del Parlamento si ostina a difendere persone così? e come è possibile che i partiti non abbiano un minimo di filtro, che eviti l'ingresso di determinati soggetti?
Domande cui, forse, è facile dare una risposta.

Saluti

Lunga Vita al Porcellum

E così, alla fine e confermando le indiscrezioni dei giorni scorsi, la Corte Costituzionale ha respinto i quesiti referendari, che tanto tiepidi avevano trovato i partiti (tutti o quasi), incuranti di quel milione e duecentomila cittadini che, al contrario, ritenevano necessaria una rivisitazione della Legge Elettorale. Ora il problema è (di nuovo) completamente politico, e la politica (il Governo Monti), si troveranno ora a dover decidere qualche cosa. Certo è, che l'altra sera da Fazio lo stesso Monti ha chiaramento ammesso che la Legge Elettorale è un problema squisitamente politico e quindi, in quanto tale, non una priorità dell'attuale Governo.
Il timore che alle prossime elezioni ci si trovi nuovamente con questo finto bipolarismo e le solite accozzaglie di partiti, è quindi drammaticamente reale.
L'altro grande voto che desta attesa è quello parlamentare sull'arresto di Nicola Cosentino, coordinatore PdL in Campania, accusato di essere il referente politico dei casalesi.
Non si capisce l'ostinazione del PdL a voler difendere l'indifendibile e a voler impedire che la Giustizia faccia il suo corso, fino al punto di minacciare "ritorsioni" verso il Governo Monti (On. Cicchitto, mi pare davvero poco serio ricattare in questo modo i suoi colleghi parlamentari). Comunque, dopo il volta faccia della Lega (per una volta condivisibile, anche se viene il dubbio sul lavoro che i celoduristi hanno svolto per tanti anni al Governo), pare che il sì all'arresto sia cosa fatta. Staremo a vedere.
Come ho già avuto modo di sottolineare, quindi, si evidenziano ancora due modi di fare politica: uno di coerenza e trasparenza, ed uno (il solito, di cui gli italiani sono piuttosto stanchi), sempre pronto a difendere interessi personali e poco attenti al bene del Paese.

Saluti

martedì 10 gennaio 2012

Si ricomincia

Dall'ultimo intervento è passata più di qualche settimana, e non sono mancati gli amici che me lo hanno fatto notare. A dirla tutta, fra i malanni di stagione miei e di mia moglie, e quelli delle bambine, dobbiamo ancora uscire da un tunnel partito prima di Natale. Fortunatamente nulla di grave, ma sono cose che prendono per sfinimento.
Ciò detto, volevo innanzitutto fare un augurio di buon anno a tutti coloro passeranno per di qua in questo 2012. In secondo luogo volevo lasciare un pensiero sull'aria nuova che mi pare si respiri in Italia da un mesetto a questa parte.
Ovviamente mi riferisco ad aria politica e civile, che come sapete io tendo sempre abbastanza a confondere.
Emergono impressioni di rigore e serietà, non ultime nelle interviste televisive al Premier Monti e ad i suoi Ministri, che però mi sembra non siano gli unici a fornire il nostro Paese di un abito più consono ed elegante. Ci sono anche i milioni di italiani che, con le pezze al sedere (scusate la metafora), si sono resi conti che il cabaret è finito ed è giunto il momento di ricominciare a trattare la cosa pubblica con più correttezza. Ecco allora che appaiono stonati e fuori tempo gli interventi di coloro i quali si sono affrettati ad etichettare, per esempio, il blitz di Cortina come un atto mediatico (che clamoroso autogol Sindaco Franceschi), evidentemente isolati dal resto del Paese, che non ha tempo di dedicarsi alla caccia alle streghe ma pretende giustizia vera.
E, se devo essere sincero, questa aria nuova si respira anche dalle parti dei politici, che mi pare si siano divisi trasversalmente in due grandi correnti: quelli a favore e quelli contrari al Governo Monti. I primi sentono il peso di un fallimento della politica (come sottolineato da più parti), e la sua totale incapacità di trainare l'Italia fuori dalla crisi: la sostituzione della politica con un Governo tecnico/politico (non si può non dire che questo Governo non sia politico), è solo l'atto conclusivo di questa sconfitta. La seconda frangia, invece, sente (e tratta) Monti come altro da sè, e lo si nota nei toni usati da diversi esponenti, per lo più, del Centro Destra (ieri la Santanchè ha brillato in questo senso), fino a chiedere addirittura già le dimissioni di questo Governo decisionista, che tante rotture rischia di portare ai fragili equilibri di potere e di lobby.
Staremo a vedere, ma le premesse per un 2012 con il botto sono ottime.

Saluti