Sito denuclearizzato

venerdì 31 dicembre 2010

Moralismo e Sussidiarietà: parole chiave di CL

Come ho già avuto modo di raccontare (qui) in questa Società Pensante, è uscito il libro di Ferruccio Pinotti "La Lobby di Dio", il primo libro inchiesta su Comunione e Liberazione e la Compagnia delle Opere. 
Babbo Natale ha letto la mia letterina, ed ha ben pensato che fosse il caso mi documentassi in proposito, e così ho trovato sotto l'albero il volume, acquistato rigorosamente da Feltrinelli.
Non ho letto che le prime pagine, ma fin da subito le due parole chiave per raccontare e capire il mondo ciellino sono morale e sussidiarietà, che per altro tornano perfettamente con taluni comportamenti di mie colleghi vicini al movimento.
"Non mi importa che il Premier sia un mafioso o un massone", mi disse fuor dai denti un collega, con il quale un giorno ci trovammo a discutere del concetto di Presidente del Consiglio, "se fa bene il suo lavoro e ha buone idee per me va bene". Evidentemente questa idea è profondamente sbagliata, perché getta completamente in secondo piano la questione morale ed il fatto che un determinato comportamento sia giusto o sbagliato; è però perfettamente coerente con il totale superamento, per l'appunto, della morale nel movimento ciellino, così come ben documentato da Pinotti. Quest'ultimo cita alcuni passi di un articolo di Gad Lerner, apparso su Repubblica il 28 Agosto 2010 ed incentrato sul Meeting di Rimini, dal titolo "La crociata di CL contro il moralisti", proprio sulla questione morale internamente a CL. 
Il secondo concetto fondante è sussidirietà, cioè l'affidamento della gestione di servizi sociali (e non) a livelli istituzionali sempre più vicine ai cittadini, o ai privati. In questo meccanismo lo Stato delega alle Regioni, che delegano alle Province, che delegano ai Comuni: lo Stato in definitiva non fornisce servizi (come avviene nelle sue strutture tipo INPS, per fare un nome), ma aiuta a garantirli con aiuti ad una rete fortemente radicata sul territorio. In questo meccanismo in cascata CL ha posto la sua forza imprenditoriale, grazie soprattutto al fatto che, negli anni, è riuscita a insediare suoi uomini in ruoli chiave dei diversi stadi di questa piramide. Dal Parlamento Europeo (Mario Mauro, presidente dei deputati del PdL al Parlamento Europeo), al Governo (Lupi è forse il punto di riferimento più chiaro ed evidente), dai Presidenti di Regione (Formigoni su tutti), ai Sindaci (per esempio, qui a Padova, Flavio Zanonato), dai Banchieri (Corrado Passera, amministratore delegato di Intesa Sanpaolo), alle cooperative (ahimè la COOP, con Vincenzo Tassinari suo Presidente per l'Italia). Questo per citare solo alcuni nomi, che compaiono nelle pagine di Pinotti. 
Da queste poche righe, si può già intuire come la struttura ciellina (sia organizzativa interna che come presenza sul territorio), sia tale da consentire un sistema di deleghe e, per l'appunto, sussidiarietà ad imprese amiche, a persone fidate, e società vicine al movimento, in quasi ogni ambito della vita civile. Certo questo non accade dappertutto, e forse l'esempio più chiaro e lampante è la Regione Lombardia, dove Formigoni ha costruito il suo impero su queste basi.
Per citare Pinotti "in Lombardia, per esempio, non si privatizza il pubblico ma si statalizza il privato, centralizzandone il controllo" ("La Lobby di Dio", pag. 30).

Saluti

giovedì 30 dicembre 2010

Conti di fine anno

Come tutti, anche io vorrei fare due conti riassuntivi dell'anno passato prima di fare gli auguri a tutti quei temerari che, di tanto in tanto, mi fanno visita e leggono quel che scrivo.
In un paio di settimane mia figlia compirà un anno ed io, sempre più spesso, mi interrogo su che mondo le sto lasciando in eredità. Non parlo solo della crisi politica, di quella energetica o di quella economico-finanziaria; queste sono cose nelle quali, ahimè, non credo di poter incidere più di tanto, legato come sono a progetti e decisioni, che vengono prese sopra la mia testa. Penso invece all'inquinamento, quello che tutti noi, giorno dopo giorno, scarichiamo sul nostro ambiente e quindi, a conti fatti, sulle generazioni future. So che può sembrare un discorso ripetitivo, e probabilmente lo è; insomma, non ho velleità di scrivere cose nuove sul tema o proporre verità e soluzioni, ma vorrei semplicemente riportare la mia esperienza diretta, perché sono convinto che il cambiamento possa e debba iniziare dai nostri comportamenti e dalla nostra educazione quotidiana.
Da neo padre, come tutti i neo papà, mi sono trovato ad aver a che fare con i pannolini di mia figlia. Come tutti genitori sanno piuttosto bene, nel primo anno di vita un bambino utilizza circa otto pannolini al giorno, per lo meno nei primi mesi, per scendere a cinque/sei verso l'anno di vita (almeno questo è quel che vedo con Maja). Noi, come ho già avuto modo di riportare su questa Società Pensante, ci siamo spesso affidati ai pannolini lavabili. Per alcuni mesi abbiamo usato esclusivamente quelli mentre adesso, vuoi perchè la produzione aumenta con l'età, vuoi per le vacanze, siamo spesso tornati agli usa e getta. 
Su un anno di vita, posso dire di aver aver usato mediamente tre o quattro pannolini lavabili al giorno, che corrisponde grosso modo ad un 50% del totale. Certo questo è solo un ragionamento qualitativo, non sono così malato da essermi appuntato, giorno dopo giorno, il consumo preciso di pannolini, ma credo possa rendere comunque l'idea. 
Su 365 giorni complessivi, quindi, circa 180 sono stati completamente coperti con i pannolini lavabili: con un consumo medio di pannolini giornaliero pari a circa cinque o sei, questo corrisponde grosso modo ad un migliaio di pannolini usa e getta che non sono finiti nell'ambiente.
Ora, capisco che per chi non ha dimestichezza con i bambini questi numeri abbiamo forse poco significato, ma un migliaio di pannolini in meno in giro per il mondo mi pare un numero notevole per un singolo nucleo familiare, soprattutto se pensiamo a quel che potrebbe uscirne se molte più persone si dedicassero a questa pratica.
Un altro esempio diretto che vorrei riportare è il mezzo che uso per andare al lavoro, quasi tutti i giorni a meno di grandine, pioggia battente o neve: sto parlando della mia moto.
La mia moto è del 2003, ed è un Euro 1 rispetto alla normativa vigente per i motocicli, il che significa che inquina probabilmente di più di una moderna auto Euro 4 o Euro 5, per lo meno in termini assoluti. Quello che però spesso i politicanti e le persone non capiscono, è che l'utilizzo anche solo di un vecchio Sì Piaggio comporta un periodo di permanenza nel traffico cittadino (specialmente nelle ore di punta, che è il momento in cui tutti o quasi andiamo al lavoro o torniamo a casa), decisamente inferiore rispetto ad un'automobile, spesso inchiodata in code infinite. 
Questi sono solo due esempi di quotidianità, ma penso possano rendere l'idea di quanto ognuno di noi potrebbe fare per l'ambiente in cui vive, alla faccia dei soliti cinici, che vivono sulle spalle degli altri e, secondo i quali, nulla potrà mai cambiare.

Saluti a tutti e buon anno

giovedì 23 dicembre 2010

Italia: successi ed insuccessi ambientali

Vorrei rilanciare un paio di interessanti notizie lette sull'ultimo numero di "Internazionale", e relative all'ambiente ed all'inquinamento italiano.
Il primo articolo, a firma di Gerhard Mumelter (corrispondente del quotidiano austriaco der Standard), ricorda che dal primo Gennaio 2011 sara' vietata la produzione industriale delle buste di plastica, e potranno essere invece prodotte solo buste biodegradabili. Certo avremo un certo intervallo di tempo, durante il quale i supermercati utilizeranno ancora i soliti sacchetti per far fuori le scorte, ma lentamente ed inesorabilmente le buste di plastica dovrebbero scomparire: un bel passo epocale, no? Considerando che l'Italia produce ogni anno circa 20 miliardi di buste, quasi un quarto del prodotto complessivo europeo, direi proprio di si'. In parallelo, pero', l'uso della plastica e' ancora piuttosto diffuso nella pratica quotidiana, soprattutto sotto forma di bottiglie di acqua minerale: ne facciamo fuori quasi 12 miliardi l'anno.
Il secondo articolo e' invece a firma Michael Braun (corrispondente tedesco per il quotidiano berlinese die Tageszeitung), dove si decantano le nascoste (e quasi impensate) lodi del sistema italiano per la produzione di energia pulita. Nel 2010, infatti, la potenza elettrica derivante da fonti rinnovabili (eolico e fotovoltaico, per la precisione) ed installata nel nostro Paese ha raggiunto un livello insperato fino a qualche anno fa, ponendoci in pole position nel mercato dell'energia verde assieme a Germania, Cina e Stati Uniti. I numeri parlano chiaro: 5 GW (Gigawatt) installati per l'eolico e 2 GW per il fotovoltaico. Io credo che questi siano traguardi. Considerando che ogni famiglia ha in casa, mediamente, un interuttore da 3 kW allacciato alla rete nazionale, significa che piu' di 2,3 milioni di nuclei familiari possono godere di energia elettrica da fonte rinnovabile.
Certo il sistema e' ancora migliorabile: l'eolico deve purtroppo combattere ancora contro gli esteti dell'ambiente, mentre il fotovoltaico presenta bassi rendimenti, alti costi di produzione e di smaltimento dopo i quindici/vent'anni di vita dei pannelli, ma ciononostante credo che si tratti di un segnale importante, che meriterebbe di essere comunicato ed amplificato.

Saluti

martedì 21 dicembre 2010

Vanno in scena gli italiani

Sono stanco di dire "questa è l'Italia". Quante volte ci siamo trovati davanti al malaffare, all'inciucio, allo svicolare le regole e la legge e, quasi sornioni e con una piccola punta d'orgoglio, abbiamo commentato "Questa è l'Italia"? Ebbene, trovo che questa affermazione non sia corretta. L'Italia è un bel paese, io amo il nostro stivale che si incunea nel Mediterraneo, ed amo la gente che lo popola, ricca di tradizioni, culture e colori. Quello che non mi va giù sono alcuni italiani, quelli della peggior specie. Casini e molti dei nostri politici attuali fanno parte di questa categoria, sempre pronti a balzare sul carro del vincitore, senza troppe remore, come quei fascisti che, dopo la caduta del Duce, sono saltati al fianco del CLN dicendo che loro sì, erano contrari fin dall'inizio al regime. Ora Casini apre a Berlusconi, dopo aver tentato la spallata e dopo che si apre davvero la possibilità di un'alleanza allargata, da FLI a SEL, per cambiare le regole del gioco, prima fra tutte la legge elettorale. Da buon democristiano della peggior specie, Casini non ci sta e ritratta, sempre in bilico fra due posizioni, valutando di momento in momento la più vantaggiosa.
Al gruppo dei pessimi italiani fa parte anche il Ministro Matteoli, dalle dichiarazioni del quale si capisce che il super vertice d'emergenza, con cui ha convocato ieri ANAS, Ferrovie dello Stato e Autostrade per l'Italia, per rispondere dei problemi sorti a causa della neve, si è concluso in un nulla di fatto. Nessuno pagherà, come sempre, e a farne le spese saranno i soliti cittadini, vittime di un sistema clientelare e di amicizie, che dispensa solo delusioni. Come al solito non è colpa di nessuno.
Grazie a questi italiani, che rovinano l'immagine del nostro paese all'estero e che, invariabilmente, deprimono i cittadini e la vita sociale del nostro stivale.

Saluti

venerdì 17 dicembre 2010

Meteore e Meteoriti

Lasciando perdere per un attimo le beghe della politica italiana, con Berlusconi che si fa bello dopo aver "vinto" il confronto sulla fiducia, Fini che accalappia Casini per un'ammucchiata con Rutelli, e Bersani tentato di mollare Di Pietro ma indeciso nel suo sempre vivo star con tutti, mi concedo un istante di trasognata ammirazione verso la volta celeste. 
Martedì 14, verso le 21, mi trovavo sulla A4 in direzione Milano quando, all'altezza di Brescia, il mio orizzonte visibile e monotono è stato solcato per qualche secondo da un corpo celeste. Aveva la testa luminosa e chiara, avvolta da una leggera aura verdognola, e si portava dietro una coda giallastra e piuttosto spessa, per lo meno se paragonata con la coda delle normali stelle cadenti, che sembrano dei fili di tessuto appesi al cielo. Il fenomeno, come detto, è durato qualche secondo.
Purtroppo impegni lavorativi mi hanno impedito di verificare, nella grande rete virtuale, se qualcun altro avesse avuto il medesimo fortunato incontro o se magari invece non me lo fossi sognato. Oggi, alla fine, ho scoperto di essere stato testimone del passaggio di una meteora appartenente allo sciame delle Geminidi, che normalmente fra il 14 ed il 15 Dicembre interessano la Terra. Si tratta di corpi normalmente interessanti e vistosi, che danno bella mostra di sé a metà Dicembre attraversando i nostri cieli con tempi di percorrenza piuttosto lunghi se, ripeto, paragonati con la comparsa e scomparsa quasi istantanea delle normali stelle cadenti. Purtroppo il fenomeno è stato davvero inaspettato, quindi non ero assolutamente pronto a scattare nemmeno una piccola immagine, ma devo dire che forse questa è stata più una fortuna che altro: ora con il ricordo vivo e l'acquolina in bocca, l'anno prossimo non mi farò certo trovare impreparato.
Saluti

giovedì 9 dicembre 2010

Rifiuti del Nord al Sud e... oltre confine

Mentre continuano le eco dello scandalo campano sui rifiuti, ormai leit motiv degli ultimi anni che, di tanto in tanto, torna a farsi sentire, alcuni giornalisti non demordono nel rammentare che situazioni analoghe si riscontrano anche nel ricco ed "modello" nord est.
Come ha ricordato Saviano qualche settimana fa a "Vieni via con me" e come dimostrano numerose sentenze di diversi tribunali sparsi per l'Italia, non solo il nord-est ha scaricato a basso costo i propri rifiuti tossici al Sud, mandando in crisi le capacità di smaltimento delle discariche e degli impianti, ma dirotta tutt'ora buona parte delle sue spazzature verso l'estero.
Stando ad un articolo comparso sul Mattino di Padova proprio oggi, solamente il 20% dei rifiuti urbani veneti verrebbe smaltito sul territorio, nonostantela legislazione nazionale preveda che la spazzatura venga smaltita il più vicino possibile al luogo di produzione. Ebbene, come sempre in Italia la Legge è buona solo per trovare scappatoie alternative, e così i rifiuti solidi urbani del Veneto vengono smaltiti all'estero: prevalentemente Serbia, Germania, Slovenia, Ungheria.
Come? si procede alla raccolta e ad un primo trattamento del prodotto che quindi, su base legislativa, viene catalogato come rifiuto speciale e quindi può essere immesso nel mercato. In questa maniera un via vai continuo di tir se ne parte dai nostri centri di raccolta alla volta, per esempio, della Serbia dove, visto il costo della manodopera, viene eseguita manualmente la differenziazione.
La Serbia vende allora immondizia differenziata alle strutture ed ai soggetti che la possono riciclare e spedisce, sotto ulteriore compenso, il non riciclabile in Germania dove viene bruciato negli inceneritori per la produzione di energia.
Insomma, la Lega che tanto si vanta dello slogan "rifiuti zero" dovrebbe chiarire l'economicità di tutta questa trafila e, soprattutto, i benefici per i cittadini visto che tutti a quanto pare ci guadagnano tranne noi, che continuiamo a pagare le tasse su uno smaltimento rifiuti, che non avviene.
Saluti

La Bella Italia della Politica-Mercato e degli Immigrati Assassini

Ormai il fatidico 14 Dicembre si avvicina, sempre di più, è alle porte e tante meno ore mancano alla voto di fiducia tanto maggiori sono i soldi, i favori, le promesse gestite a mo' di mercato borsistico in Parlamento. Si offrono vitalizi, consulenze per amici degli amici, estinzioni del mutuo, favori più o meno grossi per accaparrarsi quel voto di fiducia che ormai, e sempre più, ha solo un sapore di vendetta e di "ve la faccio vedere io". Che poi, a conti fatti, questo voto possa valere come il due di picche per l'effettiva governabilità del Paese poco importa: quel che conta è dimostrare di essere vincenti, di potersene fottere di chi ti molla nel bel mezzo della Legislatura, di essere sempre e comunque quello che ce la fa.
E se l'Italia Politica è anche questo, un teatrino triste dove le ideologie valgono ben poco da tanti, troppi anni, l'Italia quotidiana non è da meno. Infatti non una voce si è levata, non un cartello di scuse è comparso, non una rettifica dei giornali si è potuta leggere in merito alla vicenda di Yara e del marocchino, tal Mohamed El Fikri, fin da subito additato come il Mostro. La nave con cui stava tornado a casa per le vacanze è stata fermata, dirottata, riportata in acque italiane per poter procedere all'arresto dell'uomo accusato, sulla base di un'intercettazione mal tradotta, della sparizione di Yara. Lo sdegno dei bergamaschi si è subito fatto sentire. "Occhio per Occhio", urlava la gente con la bava alla bocca. "Siamo stufi, Marocchini fuori da Bergamo", comparivano cartelli inneggianti al linciaggio. Poi salta fuori che l'intercettazione forse non è stata tradotta correttamente, salta fuori che probabilmente non solo Mohamed non c'entra nulla ma che, anzi, sono coninvolti un paio di italiani.
Curioso come non siano comparsi cartelli con su scritto "Scusaci, Mohamed, ma siamo un popolo ignorante di mangiapolenta".

Saluti

martedì 7 dicembre 2010

Cambiamenti climatici: ultima settimana a Cancun

Non si tratta di un invito last minute per un viaggio in Messico, ma di un allarme dato che, tanto per cambiare, all'apertura dell'ultima settimana dei lavori della Conferenza Internazionale sul Clima in corso a Cancun dal 29 Novembre al 10 Dicembre, gli Stati Membri sono sempre più titubanti.
Mentre all'esterno dei Palazzi il popolo manifesta, il colpo di scena più o meno annunciato è la presa di posizione della Cina a favore di impegni precisi e vincolanti sul taglio delle emissioni, a partire dal 2020. Al di là del fatto che non si riesce mai a capire (o meglio, è fin troppo chiaro), perchè si debbano sempre proporre degli impegni ma a partire da un momento lontano nel futuro, la presa di posizione della Cina stupisce perchè rappresenta una svolta senza precedenti. Alla Cina, inoltre, si è accodata l'India: queste due super potenze emergenti avevano di fatto segnato il triste naufragio del meeting di Copenhagen del Dicembre scorso.
Cosa può aver portato Cina ed India a pronunciarsi per una taglio delle emissioni? forse il fatto che la Cina, in primis, sta di fatto assumendo il ruolo di maggior produttore mondiale da fonte rinnovabile? o che, stante la situazione, la cosiddetta green economy rappresenta la nuova miniera d'oro per il futuro, e nessuno vuole lasciarsela scappare?
Certo non ci si aspetti che, di colpo, Cina ed India siano diventate tanti buone, generose ed altruiste da trasformarsi in paladini dell'ambiente senza macchia.
Come al solito, staremo a vedere, anche se pare urgere una soluzione, dato che da più parti arrivano segnali allarmanti che indicano, per fine secolo, un aumento della temperatura media del pianeta di 3 gradi al di sopra dei valori pre industriali.

Saluti

mercoledì 1 dicembre 2010

Cambiamenti climatici: una notizia buona ed una un po' meno

Stando ai dati contenuti in "L'Ambiente in Europa", uno studio che sintetizza gli ultimi cinque anni di lavoro dell'Agenzia Europea per l'Ambiente e pubblicato il 29 Novembre 2010, l'Europa a 27 è riuscita in quello che, fino a poco tempo fa, sembrava impossbile: rientrare nei tagli alle emissioni imposti dal Protocollo di Kyoto (pari al 8% entro il 2012) e portarsi in una posizione di netto vantaggio rispetto agli ultimi impegni presi, cioè il famoso aumento della produzione di energia da fonte rinnovabile al 20% entro il 2020. A oggi siamo ad un taglio netto delle emissioni inquinanti pari a circa il 7%.
L'impresa sembrava talmente impossibile, che molti detrattori delle fonti rinnovabili, degli usi razionali dell'energia e degli interventi tesi ad un maggior controllo delle emissioni, sostenevano cinicamente che non sarebbe valsa nemmeno la pena di provare a raggiungere il traguardo.
Lo studio proposto mette anche in luce i numeri di questa "rivoluzione verde" che, in un modo o nell'altro e con Paesi più virtuosi ed altri meno, sta dando da mangiare e lavorare a 3,4 milioni di persone, senza considerare l'indotto, con prospettive future ancor più rosee.
Basti ricordare che l'Europa controlla il 30% del mercato globale della green economy ed il 50% delle attività legate al riciclaggio dei rifiuti.
Tutto questo, ovviamente, non deve farci adagiare sugli allori ed ancora molto si può fare (a partire dalla formula degli incentivi, per dirne una, che qui in Italia sta producendo più danno che altro).
Certo queste sono le buone notizie.
La cattiva notizia è che, nonostante questi lodevoli risultati e stante la situazione ambientale creata in decenni di scempio e super sfruttamento delle risorse, la temperatura media globale continua a salire. Il monito arriva dall'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), cioè l'organismo delle nazioni Unite deputato alla valutazione ed al monitoraggio dei cambiamenti climatici.
Entro la fine del secolo la temperatura media della Terra potrebbe salire fino a 6 °C oltre le medie attuali, con conseguenze piuttosto nefaste, che potrebbero andare dalla scomparsa dei ghiacciai alpini fino all'aumento dei decessi dovuti alle ondate di calore. Si calcola che dal 2003 a oggi i decessi direttamente imputabili ai cambiamenti climatici siano stati circa 70.000 in più in tutto il Mondo.

Saluti