Sito denuclearizzato

venerdì 31 luglio 2009

Lo Sbattezzo

Ieri sera ero a bere una birretta con un paio di amici, e di discorso in discorso sono venuto a sapere una cosa molto interessante, legata ad una recente vicenda che ha coinvolto il PD e l'Unità.
Non so se qualcuno di voi ha sentito parlare della polemica sorta attorno ad alcune strisce che l'Unità ha pubblicato sulle sue pagine, dal titolo "Lo Sbattezzo". Il fumetto in questione nasce da un'idea di due ragazzi miei concittadini, Alessandro Lise ed Alberto Talami, che iniziano a narrare le vicissitudini dell'operaio Beto deciso a tagliare il cordone ombelicale che lo tiene legato a Santa Madre Chiesa. Beto inizia così la trafila burocratica per sbattezzarsi, rendendosi però ben presto conto che l'operazione è tutt'altro che semplice.
Le strisce sono state raccolte in un libro "Quasi quasi mi sbattezzo", edito dalla casa editrice Becco Giallo, di Padova.

L'unità decide, come detto, di pubblicare queste strisce. 
Inesorabile arriva una lettera di un manipolo di irriducibili deputati del PD, che esprimono sorpresa e preoccupazione nel vedere pubblicate strisce satiriche di tale tenore.
Qui potete trovare la lettere inviata al direttore de l'Unità, Concita de Gregorio.
Qui la risposta degli autori de "Quasi quasi mi sbattezzo", non ancora ripresa e pubblicata da l'Unità.

Un altro triste e stanco esempio di quanto in Italia certe cose non si possano dire e certi temi non possano essere toccati.

Saluti

giovedì 30 luglio 2009

Traffico ed Automobili

Oggi, di ritorno da un cantiere a Monza, me ne stavo nel traffico autostradale, che ho già visto e vissuto mille volte, ma che sempre smuove in me sentimenti di odio profondo verso quell'investimento a perdere che è l'automobile.
Mi trovavo fra scarichi di camion e bolidi lanciati in pericolosissimi sorpassi, e filosofeggiavo con un paio di colleghi sul modo in cui l'auto abbia cambiato il nostro modo di vivere. Anzi, non solo la macchina, ma tutto il sistema che ruota attorno all'automobile, primo fra tutti l'insostituibile petrolio. Tutto viene e deriva da esso, ed attorno alle nostre amiche a quattro ruote circola e si agita un mondo sotterraneo di lamiere, copertoni, interni, chip, specchi e specchietti, stereo, casse, ecc, ecc. Un vortice nel quale ci hanno infilati e che ci propinano ogni giorno dalle televisioni e dalle pagine patinate. Una girandola alimentata dal nostro stress giornaliero per raggiungere posti di lavoro sempre più lontani, o luoghi in effetti molto vicini ma che, secondo la nostra nuova logica, necessitano necessariamente del mezzo motorizzato. Un esempio? Quanti genitori accompagnano i piccolini a scuola con l'auto, indipendentemente dal tempo, solo perchè "poverini, vuoi mica che se la facciano a piedi o in bici, no?!?".
Insomma, un piccolo mostro divora soldi che ormai si è talmente radicato nelle nostre vite che, a pensarsi senza, uno diventa pazzo. Eppure la logica conclusione della discussione odierna è stata: e quando il petrolio finirà? riusciremo a prepararci per tempo, quel tanto che basterà ad evitare la spartizione delle ultime gocce di benzina, o scoppieranno guerre sanguinarie alla Mad Max per caricare gli ultimi litri di gasolio nel serbatoio della Focus e scappare verso la libertà?
Tutto questo sa di grottesco.

Saluti

martedì 28 luglio 2009

Talpe Meccaniche

Oggi voglio prendere una piccola pausa dalle annose questioni politiche, e riportare una curiosità, traendo spunto da un articolo letto su Wired di qualche mese fa e che potete leggere qui on line. 
Si tratta di tunnel e delle talpe che li scavano, mostri lunghi fino a 500 metri e con diametri anche di 15 m, in grado di macinare e sbriciolare la roccia riducendola a "sassolini" delle dimensioni di un pugno.
Ovviamente non di animali mitologici sto parlando, ma di macchine costruite dall'uomo e per l'uomo, enormi draghi meccanici costituiti da decine di migliaia di pezzi, in grado di mangiare fino a 20 metri al giorno di roccia.
Il più grande produttore/progettista al mondo di queste particolarissime macchine è nella la Herrenknecht AG di Schwanau in Germania.
Poco più che sessantenne, il Sig. Herrenknecht ha già scavato con le sue macchine quasi tutti i tunnel più grandi e famosi del mondo, dal Giappone, all'Europa, passando per Americhe ed Africa, ultimo dei quali sarà il tunnel del San Gottardo, che con la lunghezza di 56 km sarà il più lungo del mondo (il completamento dell'opera, iniziata proprio quest'anno, è previsto per 2017).
Certo qualcuno potrebbe obiettare che, con tutti i problemi del mondo, queste sono piccolezze. Non posso che condividere questa osservazione, ma la grandiosità delle opere umane talvolta mi mozza il fiato. 

Saluti

lunedì 27 luglio 2009

Stranieri in Casa propria

Ormai le "escort" non fanno più notizia. Forse non l'hanno mai fatta molto, si trattava solamente di gossip estivi, ed in fin dei conti Berlusconi stesso ha ammesso di non essere un Santo: lode all'onestà.
Non si tratta più nemmeno di sparare sulla Croce Rossa della morale politica (e non solo) italiana, perchè a questo punto ne rimane poco o niente e, di quel poco, a quasi nessuno interessa più.
Sono invece molto più sentiti i temi internazionali, come le missioni di pace all'estero (Afghanistan primo fra tutti), dove all'inseguimento dello Zio Sam ci siamo impantanati con la storiella dell'esportazione della Democrazia: cosa che, ovviamente, nessun indigeno, autoctono o locale ha mai richiesto, e che sarebbe stata tanto più efficace quanto, sconfitto il cattivo di turno, ce ne fossimo in fretta tornati a casa, lasciando così al popolo il vero potere decisionale, magari aiutandolo con ong o associazioni civili. Questo mito della pace imposta con presidio militare proprio non lo ho mai capito, ma tanto anche queste cose si sono perse nella memoria storica. Nessuno ricorda più i perchè ed i percome della guerra in Afghanistan (rammentate? un gasdotto che doveva passare proprio per quelle terre fino al Mar Nero, i cui lavori sono stati appaltati a multinazionali americane poco dopo la "caduta" dei Talebani, che da allora ad oggi continuano indisturbati a coltivare oppio e a fare morti), nè quelli delle mille altre guerriglie che ci vedono impegnati, non ultimo l'Iraq.
Però, quando Calderoli si arrabbia e dichiara, in perfetta sintonia con il suo Essere politico, che ce ne dovremmo andare da quei fronti caldi e dovremmo mollare le missioni umanitarie, allora scoppia il parapiglia. Naturalmente tutti contro, perchè lede l'immagine dell'Italia all'estero, perchè partecipare al club di coloro che esportano la Democrazia paga, e molto anche. 
Non si può certo negare che l'Italia abbia fatto del gran bene su alcuni fronti ed in alcuni casi (soprattutto con ong ed organizzazioni civili ed umanitarie), che però, guarda caso, vengono sempre omessi dalle dichiarazioni ufficiali, e così noi sentiamo sempre e soltanto Afghanistan ed Iraq.

Mah, a volte in questa nostra Italia, sempre all'inseguimento di qualcun altro, facciamo fatica a trovare una nostra dimensione, ma forse è meglio così, perchè quando ciò accade poi son festini a Villa Certosa e Palazzo Grazioli.

Saluti

lunedì 20 luglio 2009

Borsellino: in Memoria di

Ieri a Palermo si sono svolte le commemorazioni per la strage di Via D'Amelio, dove trovarono la morte il magistrato Borsellino con la sua scorta.
Borsellino, assieme a Falcone, è forse il simbolo italiano della lotta alla criminalità organizzata, ovunque essa si trovi, sotto qualsiasi veste, di qualunque colore politico.
Ieri, a Palermo, l'anniversario è stato disertato dalla popolazione e dalle istituzioni.
Perchè? perchè questo silenzio glaciale, soprattutto dopo le dichiarazioni di Totò Riina che accusa lo stato e servizi segreti deviati per la strage di Via D'Amelio?
Dal Governo alcune parole di lode e ricordo, ipocrite, come solo le dichiarazioni a distanza sanno essere. Soprattutto da parte di esponenti di una Maggioranza, che continua a tenere fra le sue fila collusi con la mafia, rei quasi confessi, imbonitori dediti al malaffare.
Purtroppo, ora più che in passato, bisognerebbe tenere alto il ivello di attenzione. Quando si lanciano appalti pubblici a fondo perduto, quando si preferisce urlare contro personaggi come Saviano, accusandoli di "paranoia verso la Camorra" (questo venne detto non più di un paio di mesi fa, quando Saviano lanciò l'allarme sugli appalti in Abruzzo), quando si promuovono scudi fiscali protettivi per gli evasori ed i mafiosi, quando esponenti di Governo (ma purtroppo non solo), sono giudicati in primo grado colpevoli ma continuano a sedere in Parlamento, quando nel pacchetto sicurezza solo in extremis si reintroducono pene severe per gli imprenditori che non denunciano la mafia... quando tutto questo accade ed una commemorazione come quella di ieri viene abbandonata nel silenzio, allora si deve tenere alta la guardia.

Saluti

domenica 19 luglio 2009

Slumdog Millionaire

Ieri sera sono stato al cinema all'aperto.
Questa trovata estiva ha il potere di riportare alla mente ricordi d'infanzia, di quando, piccoli, con papà e mamma si andavano a vedere Dumbo o Robin Hood, con i popcorn.
E d'infanzia ha parlato anche il film che abbiamo visto, anche se non si può certo dire che sia stata allegra e felice quella narrata da Danny Boyle.
Penso che tutti conoscano The Millionaire, ed il mio intento non è quello di raccontarne la trama ma esprimere un paio di pensieri partendo proprio da quanto raccontato nel lungometraggio.
Quello che più di tutto mi ha lasciato l'amaro in bocca sono stati gli atteggiamenti del pubblico.
So che non farà piacere leggere quel che scrivo, ma trovo che spesso la gente che va a vedere questi film (probabilmente me compreso), viva una forma di empatia al dolore, che ne lava le coscienze senza richiedere il bisogno di fare qualche cosa di concreto.
Schindler's List, No Man's Land, The Millionare, e tanti altri sono film alla fine dei quali, sui volti degli spettatori, si legge un misto di pena e tristezza, che trovo profondamente ipocrite. Nessuno infatti si schioda dalla sua comoda poltrona per fare qualche cosa. Nessuno tenta di cambiare i suoi comportamenti giornalieri (boicottando certi prodotti, per esempio), o i comportamenti della classe politica, o comunque sempre troppo poche persone.
Quanti sono stati effettivamente a vedere un campo di sterminio nazista? quanti hanno fatto un giretto nella ex-jugoslavia per vedere cosa abbiano davvero fatto quelle bombe (sganciate anche da D'Alema), e cosa abbiano lasciato? che cosa ne sappiamo dell'Africa o dell'India? nella nostra democratica Italia, molti immigrati clandestini (ora fuorilegge), sono stati sfregiati o menomati per raccimolare qualche monetina in più al semaforo, facendo leva sulla pietà della gente. E queste cose non ce le insegna The Millionaire, si sanno ed accadono, come detto, anche nella nostra Bella Italia.
Allora perchè ci si benda sempre gli occhi davanti a tanta ingiustizia? come si può anche solo proporre di sparare sui barconi di clandestini per rispedirli a casa loro? e se i vari Calderoli (ma non solo loro, purtroppo), venissero accecati con il piombo fuso come i bambini di Mumbai?

Ora anche io mi sono lavato la coscienza. Ora so di aver fatto il mio dovere, un pochino più della media, perchè mi sono ufficialmente lamentato, ho affidato alla rete le mie parole.
Io però, e di questo vado orgoglioso, porto nel cuore i graffi sulle pareti dei forni di Mauthausen e gli sfregi dei proiettili dei cecchini sulle strade di Vukovar.
Questo fa di me una persona migliore? fa sì che milioni di persone non soffrano? No!
Probabilmente fa di me l'ennesimo ipocrita, uno dei tanti del bestiame quale siamo.

Saluti

venerdì 17 luglio 2009

Nell'afa di Luglio l'Italietta non muore mai

Ultimamente faccio fatica a scrivere, sarà il caldo opprimente di questi giorni, sarà che la politica offre sempre la solita minestra, a volte un po' più acida, che da decenni ci sorbiamo.
Negli ultimi anni si è fatto per esempio un gran parlare del ridimensionamento degli stipendi dei parlamentari e dei loro benefit. A parole, come al solito, tutti d'accordo, ma non appena si prova a toccare qualche cosa scoppia lo scandalo, mentre noi, poveri lavoratori in braghe di tela, arranchiamo a fatica a fine mese.
E così è arrivata la proposta di tagliare i benefit (sconti vari, ma doprattutto viaggi gratis), di circa 1550 ex-parlamentari i quali, nonostante siano passati magari solo per un annetto sugli scranni più alti della nostra Repubblica, percepiscono comunque un vitalizio. "Solidarietà, non discriminazione", sbraitano i vecchietti che hanno partecipato fin dalla sesta o settimana legislatura (oggi siamo alla sedicesima!!!). Tant'è che l'Associazione ex-Parlamentari si è mossa proponendo a Letta consulenze gratuite da parte degli attempati personaggi, per dimostrare che possono essere una risorsa e non un peso.

Come spesso accade mi vergogno di questo nostro Belpaese, dove tutti alzano i toni, fanno fumo per confondere, urlano al Lupo e promettono ai cittadini creduloni, ma quando si tratta di fare qualche cosa in concreto tolgono la mano e sono pronti a dare la vita per mantenere soldi e poltrona.

In parallelo si preannuncia grande scontro fra PD e PdL in aula, martedì prossimo, dove il PD presentarà mozione sulla "morale Berlusconi", cosa che ovviamente il PdL non è intenzionato a discutere. Ed il PD incassa su questo anche il "fuoco amico" di Bersani, che commenta non essere questo il baricentro dell'opposizione. Ribadisco: a me Bersani non piace! perchè fare socnti a Berlusconi, se infanga il nome dell'Italia ed approfitta in modo palese e plateale del suo ruolo?
L'altra mozione proposta è quella sul comportamento tenuto dal Premier nei confronti dei giornali esteri che lo hanno attaccato.
E sul comportamento tenuto nei confronti dei giornali naizonali? perchè nessuno gli chiede di rendere conto anche solo dell'invito fatto al meeting di Confindustria, dove il Premier ha chiesto agli imprenditori di non fare più pubblicità sulle pagine di Repubblica? può un Presidente del Consiglio abbassarsi a tanto, venendo meno al suo ruolo super partes?
Una delle tante vergogne d'Italia.

Saluti

martedì 14 luglio 2009

Oggi NON sciopero

A scanso di equivoci e fraintendimenti, oggi 14 Luglio 2009 è stato indetto sciopero dai Blogger che aderiscono alla campagna lanciata dal blogger e giornalista Alessandro Gilioli e dal giurista Guido Scorza.

Lo sciopero prevede un "fragoroso silenzio" per protestare contro il Decreto Alfano o meglio, contro un articolo in particolare di questo provvedimento, che estenderebbe l'obbligo di rettifica anche ai blogger professionisti ed amatoriali. Pena per la mancata rettifica oltre 10.000 euro: un'intimidazione inaccettabile per la maggior parte dei liberi blogger amatoriali.

In concomitanza con lo sciopero, per oggi alle 19 è stata indetta a Roma in piazza Navona una grande manifestazione di protesta.

Nel condividere i temi, non condivido i modi della protesta, perchè se il silenzio dei giornalisti della carta stampata ha un senso, il silenzio dei blogger, spesso e volentieri amatoriali ed ultimi baluardi per un'informazione seria e vera, rischia di essere solo dannoso.
Meglio spiegare i motivi della protesta, ritengo, ed inondare con fiumi di parole ed iniziative (come la manifestazione di oggi) le strade e l'etere.

Saluti

"Cinecittà" milanese e Lettera a Franceschini

Ed ecco la notizia del giorno: Bossi inaugura la "Cinecittà" milanese, con foto di rito, i soliti tirapiedi a sgomitare per un posticino a fianco del Senatùr, e tanta retorica padana.
Mentre il Paese si interroga su che cosa ne sarà del futuro, su come finirà la storia delle migliaia di badanti che ci aiutano ogni giorno, su come faremo a tirare avanti a fine mese, su come stiano messe la cassa integrazione e le "vacanze forzate" di migliaia di dipendenti, su che cosa accadrà degli scandali che stanno investendo il nostro Premier. Mentre tutto questo ci passa sotto il naso e ci toglie (sono certo a molti), il sonno dei giusti, la Lega continua a mietere vittorie, ora anche con l'inaugurazione nell'area milanese dell'ex Manifatturiera tabacchi del nuovo polo cinematografico padano.
I film devono iniziare a parlare meneghino, basta con l'accento romano o, peggio ancora, "terrone". E' ora di rinverdire e portare sul piccolo schermo la storia della Padania.
Questo è il modo in cui vengono spesi i nostri soldi, in cui i politici che ci rappresnetano fanno "il nostro bene". Queste sono le battaglie ideologiche e razziali (a questo punto non possono che essere definite tali), che Berusconi continua ad appoggiare.

Ma non mi scandalizzo, non più del solito per lo meno, e dopo la lettera a Napolitano di ieri vorrei oggi scrivere idealmente a Franceschini.

Caro Segretario, io credo in te.
Non lo dico per retorica, nè per partito preso o perchè ti ritenga il meno peggio. D'accordo, voglio essere franco, sono un nostalgico delle feste de l'Unità, vesto ancora la Kefjah a 31 anni e mi manca dannatamente un po' di Sinistra in questa nostra politica italiana, ma penso anche che tu possa essere, in questo particolare momento storico italiano, una risorsa.
Perchè? per il semplice fatto che hai fatto leva sulle forze giovani e fresche della politica nostrana e su di esse hai scommesso, tirandoti dietro le ire dei quadri dirigenziali a partire da D'Alema e Bersani.
Non voglio Bersani perchè è un Ciellino, e CL non si sposa con quell'idea di centro sinistra che ho io in mente.
Non voglio Marino, perchè mi ha dato l'impressione di voler giocare solo da terzo incomodo.
Non voglio Grillo, perchè con lui saremmo davvero alla frutta.
Voglio però da te, caro Segretario, come milioni di italiani, risposte chiare su temi essenziali, senza doppi sensi, mezzi termini o politichese.
Voglio sapere cosa ne sarà del Testamento Biologico.
Voglio sapere cosa ne sarà della Laicità dello Stato.
Voglio sapere che risposta daremo ai Clandestini: a quelli regolari che ci aiutano ogni giorno, a quelli irregolari che hanno bisogno di aiuto, ma anche a quelli irregolari che vengono qui per rubare e mettere in pericolo le nostre famiglie, e non possono comunque rimanere a nostro carico nelle carceri italiane.
Voglio sapere come pensiamo (sì, noi), di rilanciare l'economia, di dare una risposta ai pensionati che non possono permettersi le medicine, di affrontare questioni spinose come la nostra Cultura Energetica.

Risposte a questi quesiti chiedo, caro Segretario, e continuerò a chiederle fino al Congresso di Ottobre. Per allora avrò fatto la tessera del PD e verrò a votarti, ma solo se mi avrai convinto che un PD come lo vogliamo, con tensioni interne ma sane e corrette, con il rispetto nostro prima che degli altri, con azioni precise ed intransigenti verso un Berlusconismo imperante, sia possibile.
Ti voterò solo se se mi (ci) convincerai che un altro PD è davvero possibile.

Saluti

lunedì 13 luglio 2009

Caro Presidente Napolitano: Linea buonista? Adesso basta!

Il Presidente Napolitano, in virtù del ruolo che ricopre, richiama nuovamente l'opposizione (leggi Di Pietro) ad una condotta un po' più consona al ruolo ricoperto, ad un basso profilo, ad un tentativo di dialogo persistente con il Governo. Tutto questo per non svuotare di significato le istituzioni agli occhi dei cittadini, che ormai vedono nella politica solo un baraccone da avanspettacolo di litigiosi personaggi, fra i quali troneggia il Re del Menefreghismo, Silvio Berlusconi.

Mi piacerebbe poter parlare direttamente con il Capo dello Stato, davanti ad una tazza di caffè, o con una birretta fredda, in questa estate afosa e densa di acquazzoni e, come due vecchi amici, poter affronatre la questione. Vorrei potergli rivolgere queste parole, quasi fraterne per il rispetto che nutro nei confronti suoi e del ruolo che ricopre.

Caro Presidente Napolitano, capisco perfettamente la Sua posizione e non posso fare altro che accettarla, visto il Suo ruolo istituzionale. Ma credo anche che Lei debba capire, che la politica passa per scontri talvolta aspri, per lotte ideologiche e di decoro, e adesso, dopo quindici anni di Berlusconi imperante, alcuni ne hanno le scatole piene.
La linea buonista, quel politically correct che abbiamo ereditato dagli americani e che sa tanto di democristiani (io e te la pensiamo diverasamente, ma non posso che rispettare la tua posizione senza male parole), ha portato l'Italia nel vortice del menefreghismo, della povertà culturale ed ideologica e senza ideologie, si sa, la politica è arida come un deserto pietroso.
Con tutto il rispetto, Presidente, penso che anzi il PD sia fin troppo dolce nelle sue uscite, fin troppo accondiscendente con lo scarsissimo decoro che invece il Berlusconismo dimostra. E non sto parlando di guerriglia urbana o terrorismo, sia ben chiaro, ma di semplice opposizione per risvegliare le coscienze della gente. Un urlo che la politica dovrebbe scaricare, un mare di anticorpi contro un virus culturale che si abbatte su di noi in ondate quotidiane.
E' ora di finirla, è ora di abbassare nuovamente ai livelli degli anni '70 la disponibilità ad accettare il malaffare, è ora di riportare a livelli di decoro la nostra assuefazione all'inciucio ed al vilipendio delle istituzioni e quindi, di rimando, di noi cittadini.

Caro Presidente.

Saluti

venerdì 10 luglio 2009

Ddl Sviluppo: come sempre in sordina.

Mentre a l'Aquila si dipana il teatrino G8-G14, il Senato ha licenziato in via definita il Ddl Sviluppo, con 154 voti a favore, dopo che PD ed IdV avevano provato a far mancare il numero legale.
Come sempre in sordina, come sempre televisioni e reti di regime ci abbindolano con le favole, mentre da dietro il Governo fa passare provvedimenti scandalosi, per lo meno in alcune parti essenziali.

Nella fattispecie il Ddl Sviluppo, prevede tre aspetti fondamentalie che credo faranno discutere, se non altro perchè spero siano le solite sparate propagandistiche del Governo che, non appena si tenterà di applicarle (e quindi di spendere soldi pubblici), verranno in parte smorzate con provvedimenti d'urgenza e ad hoc, per la costituzione di associazioni di cittadini o, magari, con qualche malumore leghista dell'ultim'ora.
Il primo aspetto è la reintroduzione della class action, già inserita dal Governo Prodi e sospesa dal presente Governo Berlusconi. La class action altro non è che la possibilità, per i consumatori, di procedere in gruppo ed in maniera associativa per vie legali in caso di grandi truffe finanziarie (tipo Parmalat e Cirio). Purtroppo non è prevista la retroattività, con buona pace di tutti i truffati dei maggiori crack degli ultimi anni: la class action in questione sarà attiva da Gennaio 2010.
Il secondo aspetto è il ritorno al nucleare.
Entro 60 giorni (due mesi) dall'approvazione delDdl è prevista la formazione di una commissione specilizzata per la definizione dei siti di maggior interesse per l'installazione di centrali nucleari su territorio nazionale, e di siti per lo stoccaggio delle scorie radioattive.
Posso confermare (questo ovviamente non è scritto nel Ddl), in quanto professionista del settore meccanico-energia, che Ansaldo ha già costituito a partire da quest'anno un'equipe di studio per la tecnologia nucleare, e che sta andando a lezione dai nostri cugini d'oltralpe.
Il terzo ed ultimo aspetto sono i fondi all'editoria.
Innanzitutto, mi verrebbe da dire, editoria ma Mondadori e gruppi del Premier Berlusconi no. Ma a parte questa osservazione, che ha a che fare con il buon gusto, il provvedimento prevede lo stanziamento di 140 milioni di euro per l'editoria, che dovranno essere tirati fuori portando la famosa Robin Tax (tassazione extra ai grossi gruppi petroliferi) di Tremonti dal 5,5% al 6,5%, con ovvi e conseguenti ripercussioni sui prezzi del carburante alla pompa e quindi su noi utenti finali.

Ovviamente nessuno fa mai notare queste conseguenze per il cittadino.

Un'ultima nota polemica, in riferimento al nucleare, è da farsi sulle dichiarazioni sdegnate dei Verdi e dei gruppi ambientalisti. A questi vorrei solo dire che al Governo c'erano e ci sarebbero potuti tornare se solo non avessero voluto giocare alla politica del purismo come una certa sinistra che ora si trova, poco onorevolmente, seduta fuori dal Parlamento.
Se queste forze, che ritengo fondamentali per lo sviluppo del Paese (e questo è il motivo del mio maggior disappunto), avessero imparato negli ultimi quindici anni un po' di buon senso e di dedizione al compromesso, forse adesso non ci troveremmo con il rischio di centrali nucleari sotto casa o con un Berlusconi imperante a 360°.

Saluti

giovedì 9 luglio 2009

G8: dopo i Grandi adesso i Piccoli

Dopo la prima giornata dove gli "adulti" hanno concordato il solito pro-forma di intenti ed intese sul Clima e sul diritto internazionale, oggi si incontreranno i "bambini", quelli che vengono invitati all'evento solo se fanno i bravi e che comunque, vada come vada, devono andare a letto prima delle 21.00, che domani ci si deve alzare presto.
Così i bambini Brasile, Messico, Cina, India, Sudafrica, che trasformano il G8 in G14, di modo che il robot multi-componente possa apparentemente diventare più grande e forte, oggi hanno fatto sapere che, forse, sarebbe ora di smetterla con la riunione dei Grandi, perchè loro non sono più tanto piccoli, ma reggono nelle loro mani un pil complessivo ben maggiore ed incisivo dei Paesi che si sono auto-eletti reggenti del Pianeta.
E difatti, mentre ieri il solito generico accordo sulla riduzione delle emissioni inquinanti è stato preso, oggi Cina ed India sottolineano come tale linea guida sia del tutto inutile senza il loro appoggio, in quanto estremi inquinatori. Questo dovrebbe far capire ai Grandi, una volta per tutte, che il G8 è un'istituzione vecchia ed inutile, che rappresenta solamente il famoso 20% della popolazione mondiale, che però consuma l'altrettanto famoso 80% delle risorse, e che senza un coinvolgimento a pieno titolo anche degli attori "in via di sviluppo" (le virgolette sono d'obbligo, perchè lo sviluppo è ben assodato e stabile), il G8 diventa solamente una passerella di begli abiti e cene luculliane, dentro aplazzi di cristallo impenetrabili.

Saluti

mercoledì 8 luglio 2009

Inizia il G8-2009, un'Istituzione Obsoleta

Oggi prendono ufficialmete il via i lavori del G8 ospitati, per l'occasione, a l'Aquila dove, in fretta e furia, è stata rimessa in sesto la scuola della GdF per dare accoglienza ai Grandi della Terra.
Inizia il G8 2009, forse nella sua ultima edizione sussurrano in molti, perchè è diventata un'istituzione ormai obsoleta, che rappresenta gli interessi solamente di alcuni Stati mondiali, gli interessi di un ricco Occidente contrapposto ai poveri ed ai Paesi in via di sviluppo.
Inizia il G8 segnato dalla clamorosa e quasi disordinata rimpatriata del Primo Ministro Cinese Hu Jintao, a causa del prolungarsi degli scontri nello Xinjiang (Turkmeninstan), con conseguenti morti e feriti: evidentemente la pillola volenta cinese non ha sortito l'effetto sperato.
Inizia il G8 e l'Italia continua a dare prova di sbattersene delle regole e degli altri, con certe forze politiche che, sul pacchetto sicurezza, non trovano requie ed accordo. Prima il pacchetto viene votato ponendo la fiducia, poi ci si accorge dell'errore e si cerca di riparare con una bella sanatoria contro il reato di clandestinità. Non sapendo dove stiano di casa i diritti umani, ovviamente, il nostro Governo ben si guarda dal chiedere ufficialmente alla Cina un rispetto degli stessi o a portare sul tavolo del G8 la questione, anche perchè qualcuno potrebbe far notare a Berlusconi che, prima di tutto, dovrebbe istruire la Lega sull'argomento. Ed infatti il Premier si sottrae ben volentieri al compito, chiedendo anzi anche ai giornalisti (televisivi e della carta stampata), di non fare domande imbarazzanti al Primo Ministro cinese, sia mai che si possa indispettire, visto che c'è in ballo con la Marcegaglia un accordo Italia-Cina su 38 accordi commerciali per circa 2 miliardi di dollari, e di fronte a tali cifre i diritti umani impallidiscono e possono essere per un attimo dimenticati.
Inizia il G8, insomma, ma l'Italia continua ad altalenarsi fra le scenografie incartapecorite e piene di sorrisi di Berlusconi, e le tensioni interne ad un Governo diviso, la protesta dei terremotati lasciati in coda, dietro ai Grandi della Terra, il desiderio di non mostrare tutto questo reprimendo ed arrestando chi vuol dare voce ad un'altra realtà, il senso di razzismo latente che sta scavando come un tarlo lo stato sociale del nostro Paese.

Saluti

sabato 4 luglio 2009

Iran: un Dramma nascosto

Mentre, come al solito, in Italia imperversano leggi incostituzionali votate a colpi di maggioranza, ed il Premier continua a far parlare di sè senza vergogna, con flirt ed incontri "particolari" alla vigilia di uno scivolosissimo G8, vengo a conoscenza di un paio di cose molto interessanti che hanno a che fare con l'Iran.

Con tutto quello che succede nel nostro Paese e con i grossi problemi che abbiamo, non va più molto di moda interessarsi di quel che accade all'estero, anche perchè difficilmente è peggio di quel che si vede qui da noi.
L'Iran è un caso a parte.

Un mio caro amico, che spero parteciperà presto ad una breve discussione sul mio blog, ha stretti legami con questo Paese islamico, tanto per cominciare per il fatto che la sua ragazza è iraniana e vive a Padova da circa undici anni.
Si capisce bene, quindi, come mai abbiano seguito con acceso interesse i fatti degli ultimi tempi: le elezioni, le rappresaglie organizzate da Ahmadinejad, le manifestazioni e l'annuncio, un paio di giorni fa, che sarà fatto sciopero islamico (siccome scioperare è illegale in Iran, e si rischia per questo l'impiccagione, si indice sciopero islamico cioè ci si astiene dal lavoro e si va in moschea: l'unica forma di protesta ammessa dal Corano).
Parlando con loro, sono venuto a sapere quanto segue, che cercherò di approfondire al meglio nei prossimi giorni.

In Iran, a causa delle manifestazioni di protesta organizzate contro Ahmadinejad, sono state arrestate circa 2.000 persone e ne sono state ammazzate almeno un centinaio.
Sono scomparsi alcuni dei più impegnati Blogger iraniani, che per tutto il corso delle elezioni e successivamente hanno cercato di far conoscere al mondo esterno cosa stesse accadendo. Gli stessi Blogger che avevano denunciato, in una cronaca minuto per minuto, l'uso di acido sulla folla di manifestanti. L'acido sarebbe stato scaricato da elicotteri che avrebbero sorvolato il corteo non autorizzato.
Dopo l'arresto dei trascinatori, naturalmente, le masse sono rimaste spiazzate ed ora lo sciopero islamico non si sa bene a che cosa porterà. Ahmadinejad sa benissimo che, tagliando le teste pensanti del movimento di protesta da buon tiranno quale è, riuscirà a zittire il dissenso.
Inoltre sono state chiuse la maggior parte delle linee di comunicazione, a partire da Facebook e Twitter. Gli sms sono stati disattivati su tutti i cellulari per un paio di settimane, e le linee telefoniche messe sotto stretta sorveglianza.
Infine Siemens-Nokia hanno venduto al governo iraniano (questo a dire il vero prima delle elezioni), un pacchetto software per la sicurezza nazionale, che consentirà di controllare tutti gli utenti internet, individuando i facinorosi tramite mail o contatti in rete.
Le proteste sono però riuscite a produrre una riconta dei voti, ed il Consiglio dei Guardiani si è pronunciato ammettendo, senza troppo clamore, che circa tre milioni di voti non tornano alla conta. Il problema è che in Iran esiste ancora una fortissima organizzazione tribale, dove il capo spirituale, che decide della vita degli abitanti del suo villaggio, impone la scelta di voto. La maggior parte di coloro che avrebbero votato Mousavi sono all'estero, o per studio o perchè fuggiaschi politici, e non sono impossibilitati, ovviamente, a tornare nel loro Paese per esprimere un voto contro il tiranno.
Mi scuso per la frammentarietà delle notizie, ma cercherò di approfondire, come detto, nei prossimi giorni.
Nel frattempo ho trovato un interessante dossier a questo link, sul sito di PeaceReporter.
Qui invece un video sulla manifestazione del 15 Giugno 2009, contro la rielezione di Ahmadinejad.

Sui tetti sono appostati cecchini Basiji. Alla radio giungono notizie di recarsi negli ospedali, ma si tratta solo di trappole, poichè i cecchini usano le autoambulanze e gli ingressi agli ospedali per fare il tiro al bersaglio (Neda, la ragazza divenuta ormai famosa è morta così).
Qui il blog di Vincenzo Cairoli, dove potete leggere alcune notizie interessanti. Noterete che alcuni video sono stati rimossi o non ne viene permessa la visualizzazione.

La manifestazione


Scontri di piazza


La morte di Neda


Scontri di Piazza

venerdì 3 luglio 2009

Sicurezza? Ormai Propaganda

Non voglio entrare nel merito del Pacchetto Sicurezza approvato dalla Maggioranza ponendo la fiducia, e quindi con un'azione di forza, data lo scarso interesse della Lega a trovare una mediazione più democratica, ma vorrei solamente fare una riflessione.
Come ho già avuto modo di discutere con interventi passati, quello che vuol dare e ha dato il Governo Berlusconi in casi come questo è una risposta allo stomaco della gente.
Ritengo si debba partire da due assunti, sostanzialmente corretti:
1) La sinistra ed il centro sinistra, purtroppo, non sono mai stati in grado di fornire risposte alle insicurezze della gente, troppo presi da demagogiche prese di posizione;
2) E' ligittimo che la gente normale, i pensionati, le casalinghe, i lavoratori si possano sentire insiscuri, in un contesto sociale disgregato come ormai è diventato il nostro e con forze di Polizia sempre più ridotte all'osso (per colpa di un Governo che ben si guarda dal pubblicizzarlo); in un Paese dove lo Stato Sociale viene costantemente preso a picconate.

Su questi due assunti si basa, a mio parere, la mossa dell'Esecutivo: dimostrare alla gente, che giustamente (popolo bue) ragiona di stomaco, che il centro-destra è più efficace del centro-sinistra nel varare leggi di questo tipo.
Non importa che, alle legittime preoccupazioni dei cittadini, la politica dovrebbe rispondere con cultura, e non frega nulla a nessuno nemmeno delle degenrazioni ed implicazioni che questo Pacchetto Sicurezza potrebbe avere, così come non toccano gli abbondanti e tristi esempi storici di questo stampo.
Quello che resta è che il Governo attuale fa, mentre quello precedente no.
E questo è quello che mi sono sentito rispondere da alcuni colleghi. "Per lo meno Berlusconi e la Lega hanno fatto qualche cosa, giusto o sbagliato che sia. Hanno dato un punto di partenza". Come dare torto a queste parole?

E qui penso si giochi, come ho già avuto modo di ribadire più volte, la partita più dura per il centro sinistra, e cioè recuperare nella fiducia della gente, dando risposte concrete e senza perdersi in demagogia.

Giusto per chiarezza, non sto dicendo che il centro-sinistra avrebbe dovuto varare le ronde prima della Destra, ma avrebbe dovuto dare risposte serie e pratiche (e soprattutto attuarle, perchè su questo punto vorrei vedere la destra fra qualche mese), per esempio, sui rimpatri dei delinquenti e sui clandestini.

Saluti

mercoledì 1 luglio 2009

Decreto Sicurezza: posta la Fiducia

Non sono solito portare due interventi lo stesso giorno nel mio blog, perchè ritengo sia una pratica dispersiva. Tuttavia quello che è stato annunciato oggi dal Ministro per i rapporti con il Parlamento Elio Vito, credo sia essenziale e di estrema gravità.
Il suddetto ci ha infatti comunicato che è stata posta la fiducia sul Decreto Legge Sicurezza che, a valle delle ultime tre votazioni di domani, diverrà legge dello Stato Italiano.
Cosa prevede questo DdL? Questo:
1) Libertà di associazione ed organizzazione di ronde, costituite da liberi cittadini, come la Guardia Padana e la neo fascista Guardia Italiana di Saia;
2) Reato di immigrazione clandestina, con obbligo di denuncia da parte di pubblici ufficiale (quindi, per esempio, impiegati del comune, che si trasformeranno in tanti sceriffi senza controllo, e non solo loro purtroppo) - la multa per gli immigrati clandestini andrà da un minimo di 5.000 € ad un massimo di 10.000 €, che non si capisce come un immigrato clandestino potrà pagare; viene quindi leso il basilare diritto di asilo;
3) Passa da 60 a 180 giorni la detenzione nei centri di prima accoglienza, dopo che la Lega (per bocca di Maroni) aveva espresso il suo totale disappunto quando tali tempi erano stati ridotti: come al solito la Lega chiede e Berlusconi esegue;
4) Costerà 200 € chiedere la cittadinanza e da 80 € a 200 € un permesso di soggiorno: non si guarderà più al merito del richiedente ma solamente se questo avrà soldi o meno, indipendentemente che si tratti di un artista, di un affamato o di un delinquente;
5) Un periodo di reclusione fino a 3 anni è prevista per chi affitti la casa a clandestini (mi vengono in mente le migliaia di badanti che ci aiutano ogni giorno, e che accudiscono gli anziani di cui non vogliamo più sapere nulla), e per chi offenda un pubblico ufficiale.

Ci tengo a denunciare questo Decreto Legge, che lede le libertà individuali. Invece che dare una risposta sensata ed onesta alle legittime insicurezze non solo dei cittadini italiani ma anche di coloro che vengono in Italia per cercare, onestamente, qualche cosa di meglio, si attacca il singolo e si mina alla base un apparato di solidarietà sociale con regole di stampo chiaramente fascista.

Saluti

Fra Gossip e Politica

Ed ecco che ci inoltriamo nell'Estate 2009, con le pagine di Chi e Uomini e Donne riempite dai gossip, che la politica nostrana ci porta in casa. A quanto pare, l'erculeo fidanzato di Noemi non sarebbe tale, per sua stessa ammissione. Insomma, tutta una montatura per coprire chissà quali loschi intrghi dei quali, lui purista, non vuole sapere nulla.
Guarda caso, però, lo va a raccontare a Chi? perchè non parlarne con un quotidiano serio? oramai però la notizia si è sgonfiata, ha perso mordente, e solo la stampa estera si interessa ancora dell'anomalia Italia, mentre qui da noi si pensa al mare e nessuno si cura più di avere un Premier impresentabile e vergognoso.

La notizia del giorno, penso però sia un'altra.
La Serracchiani, che ancora fa parle di sè. Per quanti hanno ancora a cuore le sorti del Paese, al di là dei gossip estivi, ritengo che l'interesse principale sia capire come si stanno muovendo le forze politiche alternative alla destra, dopo le ultime elezioni e ballottaggi.

Per quanto riguarda la Sinistra le notizie sono poche, frammentarie, se non che Vendola ha azzerato la giunta in Puglia per un intrigo di appalti e festini, emerso grazie alle indagini su Tarantini, il "pappone" (passatemi il termine) di Villa Certosa. Penso che Vendola, in una ricerca di discontinuità con queste storie oscure, abbia dato un bel segnale, forte.
E poi, come dicevo, la Serracchiani, che ha deciso di non candidarsi alla segreteria del PD al Congresso di Ottobre, ed anche questa ritengo sia una decisione forte e coraggiosa, soprattutto fatta per il partito, per non frammentarlo ulteriormente, tant'è che anche Chiamparino ha deciso di mollare.
Quindi si prospetta uno scontro a due, Franceschini-Bersani, colui che vuole rinnovare contro colui che rappresenta (citando la Serracchiani), l'apparato del partito assieme a D'Alema.
Spero che la forza di portare un vero rinnovamento sia effettiva ed incisiva, e che così si riesca a riallacciare un dialogo serio e costruttivo anche con Sinistra e Libertà di Vendola.

Saluti