Sito denuclearizzato

lunedì 30 marzo 2009

La leva della Cassa Integrazione

Sono qui oggi a raccontarvi una nuova esperienza diretta, vissuta proprio in questi giorni in ufficio.
Premetto che sto cambiando lavoro e quindi, a conti fatti, gli eventi descritti potrebbero interessarmi relativamente. Tuttavia ho trovato molto interessante vivere direttamente questi fatti e credo sia molto istruttivo per tutti conoscerli, perchè penso siano una realtà estremamente diffusa e ci permettano, in parte, di misurare quanto sta accadendo in questi mesi.

Già da qualche settimana si vocifera di scrivania in scrivania, alla macchina del caffè, nei corridoi, che l'azienda per cui lavoro (una holding costituita da numerose società srl, che chiameremo C), abbia deciso di ricorrere alla cassa integrazione.
Venerdì scorso, il 27 Marzo, è uscito sulle pagine de La Stampa un articolo che portava l'attenzione dei più su quanto sino a quel momento si era solo sospettato: Cassa Integrazione.
La dirigenza si è indignata e sono subito partite le accuse a spie latenti o a qualche sindacalista desideroso di notorietà, che doveva aver spiattellato tutto. "Semplicemente ridicolo", ho pensato io, per il fatto che su quattrocento dipendenti ed in una zona come questa, di cui la C è una delle realtà maggiori, è difficile che una notizia come la Cassa Integrazione possa restare nascosta.
Ad ogni modo, poco male! sarò troppo filo-sindacalista, ma in questi casi credo sia meglio sapere di che morte morire, quindi mi sono messo l'animo in pace inconsapevole del fatto che il meglio doveva ancora venire.
Terminata la pausa pranzo, che come di consueto trascorro a casa, sono tornato in ufficio e ho trovo il direttore attorniato dall'ufficio tecnico quasi al completo, intento ad affrontare davanti alle maestranze il tema della Cassa Integrazione.
Le cose sono andate così: data la notizia sui giornali, la "voce di corridoio" ha assunto ufficialità, e così la dirigenza ha deciso di parlare ai dipendenti per "contenere" la preoccupazione. Da buon dirigente, il mio capo (che per altro stimo molto, anche se più da un punto di vista tecnico-professionale che umano), stava così declamando vizi e virtù delal Cassa Integrazione: i dipendenti percepiranno comunque uno stipendio, per di più stando a casa, e questo sarà una boccata di ossigeno per l'azienda, che in questo modo avrà un margine finanziario maggiore per trovare nuovo lavoro e richiamare, il prima possibile, i dipendenti dalla cassa integrazione.
Non so perchè, ma tutto il siparietto mi è sembrato stremamente fasullo e farcito solamente di blablabla
Insomma, si stava cercando di dare a bere ai dipendenti che la Cassa Integrazione sia una manovra necessaria ma tutto sommato non così drammatica: mettevi il cuore in pace, perchè starete a casa con uno stipendio comunque garantito. A nessuno è venuto il dubbio che la Cassa Integrazione, con la scusa della crisi, sia in realtà l'anticamera del licenziamento.
Ed ecco, a mio modo di vedere, uno dei nodi cruciali: la Crisi.
Con la scusa di questa Crisi, le aziende stanno adottando comportamenti estremamente scorretti nei confronti dei lavoratori. Nella mia azienda, per continuare con l'esempio, sono stati chiesti 90 posti di Cassa Integrazione, eppure i dirigenti continuano ad andare in giro con il Mercedes e nulla si fa per ridurre i costi di struttura interni, che rendono poco competitive le offerte e ci fanno perdere, di conseguenza, i lavori. Perchè è questa la realtà: i costi di struttura affossano anche le offerte più appetibili, ma invece che pensare a come ridurli (taglio del parco macchine e riduzione delle cilindrate, cellulare aziendale solo a chi serve ed uno solo per persona, computer portatile e programmi avanzati solo se necessario, più controllo sull'uso della carta e delle strutture dell'azienda, ecc), si pensa alla Cassa Integrazione, tanto c'è la Crisi a coprire tutto.
Questo è quanto, ed ovviamente nessun giornale la mette in questi termini. Speriamo che almeno il Sindacato sappia quel che fa.
Saluti

martedì 24 marzo 2009

Camorra: storia di vita vissuta

Apprendo e rilancio il bell'intervento del Carcerato (qui lo trovate per esteso), sul malaffare italiano e sulla 'ndrangheta in particolare, con una storia di vita vissuta.
Non si tratta del solito "ho sentito che...", o del "un mio amico mi ha raccontato che...", ma di un puro e semplice "io, in prima persona, c'ero e vi dico cosa mi è capitato".
Per motivi di riservatezza e lavorativi, è importante che specifichi che non citerò i nomi delle persone e delle società coinvolte.

Mi trovavo, l'Estate scorsa, impegnato con la società di ingegneria per cui lavoro in attività impiantistiche presso un grosso sito produttivo industriale ad Acerra, in provincia di Napoli. Come società di ingegneria avevamo ricevuto l'incarico di installare una nuova centrale termica per produrre fluidi di processo (acqua fredda, calda, vapore, aria compressa, ecc), con l'obiettivo (già tentato e mancato nel 2000, con spese ingentissime di fondi pubblici), di rilanciare il sito industriale.
Nel sito sono tutt'ora insediate quattro società, che lì posseggono impianti e linee di produzione per lo più di materie plastiche. Una delle quattro (che chiameremo N) è nostro diretto cliente, in qualità di gestore della produzione e distribuzione dei fluidi di processo per le altre tre. Tuttavia la società N non è molto presente nello stabilimento, se non con qualche operativo. La vera padrona della zona è invece la società S (chiamiamola così), che fà il bello e cattivo tempo.

Un giorno sono rientrato negli uffici di cantiere dopo un sopralluogo e trovo i nostri capo cantiere e capo commessa che confabulano, in un angolo, con in mano una lettera. In qualità di responsabile tecnico mi avvicino preoccupato, poichè avevo odorato problemi. Interrogo i miei colleghi sulla questione e loro, in tutta risposta, mi porgono il foglio perchè io possa leggere con i miei occhi.
Il responsabile personale della società S, con la quale noi non avevamo alcun rapporto di lavoro, si era presentato in mattinata, alla luce del Sole, ed aveva recapitato la missiva, con la quale si portava alla nostra attenzione una persona, che ci stavano invitando ad assumere come segretaria di cantiere.
Già solo questo sarebbe incredibile.
Per di più la tizia, una donna sulla quarantina, non presentava il minimo curriculum o esperienza in campo tecnico, ma dichiarava di aver avuto invece un passato come baby sitter e suonatrice di violino.
Io, stupefatto, ho squadrato i miei colleghi e, già arrabbiato, ho chiesto come avrebbero gestito la cosa. Fosse stato per me li avrei mandati tutti a quel paese, ma il capo commessa, che è una persona molto più equilibrata di me, ha invece chiamato il nostro cliente diretto, che ha sistemato la questione e nessuno è più venuto a romperci le scatole.

Questo è solo il fatto più ecclatante, fra alcuni che sono successi l'anno passato, e che stanno a testimoniare assieme a migliaia di altri, che ambiente generino e mantengano le cosche mafiose, la camorra o la 'ndrangheta che sia: richieste o proposte fatte in forma fin troppo cortese ma che, se rifiutate, possono avere conseguenze anche drammatiche.
L'anno scorso, in cantiere, lavorava anche una società nostra co-sorella e facente parte dello stesso gruppo cui appartiene la società per cui lavoro. Ebbene, agli operai di questa co-sorella hanno tagliato le gomme dei muletti per un mese di fila. Poi, d'improvviso, hanno smesso.
A noi hanno chiesto di assumere solamente manovalanza locale, e per portare in cantiere una squadra di tubisti di fiducia del nord (con dipendenti, per altro, siciliani), siamo dovuti passare direttamente attraverso il nostro cliente, la società N, che garantisse per noi.

Saluti

lunedì 23 marzo 2009

La lunga Coda verso Casa

Oggi ce ne sarebbero di cose da dire e raccontare.
Si potrebbe parlare di Berlusconi (tanto per cambiare), il più ricco politico italiano che dichiara un imponibie di oltre 14 Milioni annui, dopo che un misterioso evento lo ha impoverito di quasi dieci volte (nel 2006 dichiarava quasi 140 Milioni di euro).
Si potrebbe parlare del piano casa del Governo, dei famosi ampliamenti, del +20%, del "condono preventivo" (questa mi mancava), che ora sembra sia addirittura una norma incostituzionale.
Si potrebbe parlare dell'annosa questione (per lo meno da quando il Cavaliere cavalca l'onda della politica nostrana), delle celebrazioni per il 25 Aprile, dalle quali il Presidente del Consiglio si è sempre defilato con gran classe, senza mai mostrare il naso.
Si potrebbe parlare delle proposte del PD per le europee.
Si potrebbe parlare di tante cose, ma preferirei invece affrontare un altro argomento: le autostrade italiane.

In Italia le autostrade sono private e sono state suddivise in un certo numero di tratte, appartenenti a diverse società di gestione. Gli utenti pagano per un servizio che talvolta funziona: si pensi anche solo all'asfalto drenante, che negli altri Paesi europei non c'è, essendo un brevetto italiano.
Come dicevo, gli utenti pagano, e profumatamente per questo servizio.
Pagano in appositi caselli, chi con le monetine chi con il Telepass, che sono esempio di tecnologia, ma che, ahimè, non rappresentano il confine di proprietà fra una società autostradale ed un'altra.
Questo comporta alcuni problemi, primo fra tutti il fatto che un povero tapino, che subisca un'ingiustizia o un disagio a causa della società X, non sappia di preciso a chi debba rivolgersi per reclamare i suoi diritti.
Un esempio?
Ieri sera alle 17.30 partivo con un mio amico, a bordo della sua auto, dal casello di Montecchio Maggiore (dopo Vicenza verso Verona), alla volta di Verbania.
Normalmente i circa 300 km che separano Vicenza da Verbania vengono coperti in circa tre orette, senza fare troppe corse e senza soste.
Ebbene, ieri nelle tre orette di cui sopra abbiamo coperto la bellezza di 44 km, a causa di una coda praticamente ininterrotta fino a Peschiera del Garda. La causa? lavori in corso.
Manco a dirlo, le segnalazioni hanno lasciato molto a desiderare, ed i cartelloni luminosi che solitamente riportano scritte come "Alcool e velocità uccidono", oppure "Se sei stanco fai una sosta", davano solamente una generica avvertenza "Code per lavori in corso": nessuno avrebbe potuto immaginare che la società gestore del tratto Venezia-Brescia avesse deciso di chiudere due delle tre corsie, la prima domenica di Primavera e fin dal primo pomeriggio, per rifare il manto stradale.
Quando abbiamo superato il cantiere, l'istinto di scendere e prendere a scarpate gli operai è stato temperato a fatica, in considerazione del fatto che, poveri cristi, non era nemmeno colpa loro se qualche luminare aveva deciso un tale programma lavori.

Ora io mi chiedo: dove e come protestare? al casello di Brescia o Bergamo o Milano? no, perchè troppo lontani dal cantiere. E poi, a chi appartengono i caselli? da Venezia a Milano uno passa su autostrade di due differenti Società, ma non c'è un confine fisico fra queste. Io, personalmente, mi sarei rifiutato di pagare visto il casino e la scarsa cura nelle segnalazioni, ma dove? a Milano? o forse sarei dovuto uscire a Peschiera, litigare con i casellanti, per poi rientrare e proseguire fino a Verbania?
Purtroppo questo è uno di quei classici esempi per cui, noi italiani, siamo tristemente famosi all'estero: facciamo sempre le cose a prova di cittadino.

Saluti

martedì 17 marzo 2009

Un Urlo alto nel Cielo

Ho appena finito di guardare Garage Olimpo, un film-memoria sulla tragedia dei Desaparecidos e su quanto, fra il 1976 ed il 1982 la dittatura militare argentina abbia fatto per perpetrare azioni criminali. Uno di quei film che lasciano, come per esempio Schindler's list, fondamentalmente un pensiero in testa "per fortuna non c'ero". Eppure il Capo del Governo, Signor Silvio Berlusconi, trova modo e tempo per dilettarsi su questa tragedia, definendo i voli della morte "scampagnate".
Scusate se mi ripeto, ma questa cosa proprio non mi va giù.
Non mi va giù che ci sia una persona così cinica e bieca a rappresentarci.
Non mi va giù la becera ignoranza populista del Governo e dei suoi rappresentanti, che hanno trasformato la politica in battuta e dileggio, mentre il Paese chiede risposte.
Ed ecco, allora, che nel caotico marasma di basso rango, la Lega propone in aula, nel nostro Parlamento, che coloro i quali siano in carcere per violenze sessuali, possano vedersi ridotta la pena se sottoposti volontariamente alla castrazione chimica.
Non ho parole.
Dico sul serio. Vorrei telefonare a Bossi e Maroni e chiedere loro cosa cazzo abbiano in testa. Se pensino davvero che queste sono le risposte di cui ha bisogno l'Italia.
Ma, come sempre, si dirà "un'uscita estemporanea", esattamente come le battute del Cavaliere. E mai nessuno che cerchi di riportare un po' di decoro in questa nostra italietta... o forse no?!?
Per fortuna esiste ancora un Popolo (e lo scrivo con la P maiuscola, perchè credo nella forza popolare), che ha ancora bisogno di farsi sentire, ed allora l'Onda studentesca, ma non solo, Mercoledì scenderà in piazza assieme alla CGIL (ormai l'unico organo, chiamiamolo così, di Sinistra che faccia il suo dovere), per protestare contro le politiche del Governo, contro l'ennesimo taglio alle generazioni future, contro lo stillicidio della ricerca e della cultura.
E vorrei che il grido di protesta e disperazione degli italiani (perchè ci sono, caro Progvolution, persone che ancora vogliono combattere per salvare 'sto cazzo di Paese), si alzasse alto nel Cielo, facesse tremare le fondamenta di Arcore e del Vaticano, e finalmente portasse quella ventata di rinnovamento, lento ma inesorabile, di cui credo tutti abbiamo bisogno.
Saluti

giovedì 12 marzo 2009

La Memoria non si Cancella

Il PD propone assegni per i disoccupati ed il Governo li nega, dicendo che non fermeranno la crisi.
Il PD propone ai parlamentari di tagliarsi lo stipendio del 25% per creare un fondo solidarietà, ma il Governo grida alla propaganda.
Il PD propone un'extra tassa per i redditi superiori ai 120.000 €/mese, Bossi, novello Robin Hood, sembra d'accordo, ma il Governo sbuffa e non ci sta.
Berlusconi promette pene severe per coloro che pubblicheranno o anche solo parleranno di intercettazioni telefoniche.
Berlusconi propone che solamente i capigruppo dei diversi schieramenti debbano votare in Parlamento: nuove regole per snellire la macchina democratica.
Berlusconi continua imperterrito nelle sue gaffe mondiali, oggi l'ultima a Frattini ch lascia la fidanzata "Frattini, quando lasci le fidanzate distribuisci qualche numero di telefono!"

Queste le differenti prospettive politiche fra Governo ed Opposizione (negli ultimi giorni, bisogna dargliene atto, un po' rinata).

Mentre tutto questo ci passa, ogni giorno, inesorabilmente sotto gli occhi, le ronde proseguono, così come il diffondersi di strane nostalgie per il ventennio e per Mussolini.
L'altro giorno un articolo comparso su l'Unità denunciava il fatto che Cioè (noto periodico per ragazzine adolescenti), aveva sviluppato un interno articolo sulla nuova moda in voga fra i giovani italiani: il Fascismo. Tatuaggi, inni, magliette. Neanche Benito fosse una RockStar.
Sul sito di Libero, ieri, trovo la notizia che Lele Mora (sembra un personaggio famoso, ma io non seguo molto 'ste cose), avrebbe un busto del Duce che bacia ogni giorno.
Nostalgici? sognatori? revisionisti?
Io a tutte 'ste persone, personalmente, farei fare una bella vacanza (come le chiama il Premier), nei lager nazisti. Dico sul serio. MI SONO ROTTO LE PALLE di tutti 'sti nostalgici.
Se il fascismo ci fosse ancora, metà di 'sti tirapiedileccaculo non avrebbe nemmeno le lacrime per piangere.
Ho appena finito di vedere La Rosa Bianca (la storia di Sophie Scholl), qualche giorno fa ho visto Operazione Valchiria, ed ho ancora negli occhi I Giovani Maestri e Schindler's List. Insomma, che si deve fare per ricordare a certa gente che cosa è stata la Seconda Guerra Mondiale?
Berlusconi, con risa a profusione del popolo bue, diceva che in fin dei conti il Fascismo non era male e chi veniva mandato al confino si faceva solo una bella vacanza. Oppure, delle ultime settimane, quella sui Desaparecidos (proporrei di rendere obbligatorio, nelle scuole, il film Garage Olimpo), che secondo il Premier si godevano il Sole dagll'alto degli aeroplani sopra il mare.
Sapete di cosa mi sono convito? che in verità c'è solo una piccola percentuale di persone che credono davvero in qualche cosa: fascismo o comunismo, socialismo, democrazia o dittatura. Solo una piccola percentuale di persone.
La stragrande maggioranza di noi sono solo degli opportunisti, pronti a saltare sul carro del vincitore o leccare il culo al capetto di turno.
Del film "I Giovani Maesteri" (tratto dall'omonimo libro di Meneghello), mi resterà sempre impressa una delle ultime scene.
Arrivano gli alleati, il Fascismo è sconfitto e le camice nere vengono portate via dalle forze di Liberazione. Il gruppetto di protagonisti si sta godendo una sigaretta, fra le macerie di Padova (la mia città), mentre un fascista viene portato via da due uomini. D'un tratto, da un negozio, esce un commerciante che spara alla nuca del fascista gridando "Bastardi". Uno dei ragazzi protagonisti gli salta addosso, lo disarma e lo getta a terra prendendolo a calci ed urlando "Maledetto, dov'eri durante la guerra?".
Ecco la fotografia dell'Italia, purtroppo: una piccola percentuale che combatte e si dissangua, e la maggioranza pronta a gridare vittoria con ancora addosso la divisa della dittatura appena sconfitta.

Saluti

lunedì 9 marzo 2009

Nuove strategie

Cambio della guardia alla segreteria PD. Ormai da qualche tempo, fra tv e giornali, si vede far capolino un Franceschini che sembra essersi trovato per sbaglio al momento delle votazioni con un riflettore puntato contro e, sempre giocato dal destino, sia stato eletto a successore di Veltroni, per lo meno ad interim, fino al congresso di Ottobre.
Un sorriso mi appare sul viso, al ricordo di quante volte Berlusconi, durante i suoi precedenti governi, abbia ricoperto il ruolo di ministro ad interim. Economia, esteri, ricordate? sembrava quasi un tormentone estivo: Berlusconi si annoia? eccola lì che licenzia un Ministro per prenderne il posto, dato che, a quanto pare, essere Presidente del Consiglio non riempie le lunghe giornate del Cavaliere.
A parte questo piccolo tuffo nei ricordi, volevo per un attimo soffermarmi su due avvenimenti che, legandosi a Franceschini, hanno attratto la mia curiosità.
Come dicevo, nelle prime settimane il nuovo segretario del PD mi pareva un boy-scout catapultato, da un giorno all'altro, sotto le luci della ribalta. Dopo una prima fase di riscaldamento, però, il suddetto se n'è venuto fuori con una proposta tanto banale quanto sottile: l'assegno di disoccupazione.
Discutendo della cosa con un mio amico, qualche giorno fa, costui mi ha fatto ragionare su questa proposta, ponendo l'accento sul fatto che, forse, l'unico modo per sconfiggere Berlusconi potrebbe essere costringerlo alla difensiva. Come fare? sparando cazzate più grosse delle sue!
Attenzione, sembra stupida come analisi, ma credo che contengo un fondo di verità.
Insomma, il Cavaliere ci ha abituati, ogni giorno, a qualche barzelletta, a qualche figuraccia, a qualche proposta da avanspettacolo, mentre l'opposizione, e soprattutto le sinistra, sempre chiuse ed imbronciate nella loro demagogica difesa dei valori etici della politica, che si traduceva in una costante demolizione dell'operato del Governo. Questa attività, però, ha richiesto (e richiede) tempo ed energie, e non lascia molto nè dell'uno nè delle altre per avanzare una seria alternativa politica (ed i risultati elettorali si sono visti).
Franceschini, invece, con il suo operare (spero, sinceramente, che continui), costringe il Governo a giustificarsi. Ed ecco la parola chiave, giustificarsi davanti a milioni di elettori.
Assegno di disoccupazione: ovvio che non si può fare, soldi non ce ne sono, ma facciamolo dire a Berlusconi e Tremonti (che, per altro, si è già preso una lavata di capo, l'altro giorno, per le sue pessimistiche previsioni per il 2009).
Altro evento dello stesso tenore: alcuni deputati del PD hanno proposto di tagliarsi gli stipendi del 25%, (qui l'articolo) e versare il disavanzo in un fondo di solidarietà.
"Propaganda!!!", urla la destra. Perchè? non potrebbero farlo davvero? ecco che, di nuovo, si costringe il Governo ad inseguire ed a giustificare, davanti a milioni di elettori che fanno fatica ad arrivare a fine mese, che tagliarsi gli stipendi del 25% non servirebbe a gran che (leggete, nell'articolo, le affermazioni di alcuni esponenti del Governo, e poi vediamo se proposte di questo tipo non pagano, da un punto di vista politico).
Credo, in definitiva, che questa sia la linea giusta per recuperare consenso fra la gente, per portare avanti una nuova idea di far politica, se non altro incentrata su proposte concrete, invece che sulla solita litania "Berlusconi ladro". Ben inteso, sono convinto che Berlusconi sia un malfattore, ma mi pare che ormai sia dal '94 che lo urliamo ma non sia servito a molto.
Che sia ora di cambiare?
Saluti

mercoledì 4 marzo 2009

Breve introspezione

Eccomi di nuovo sulle righe di questo mio blog, dopo quasi due settimane di silenzio.
Sono stato in trasferta, per lavoro, in un cantiere nel sud-Italia. Sveglia alle 7 del mattino e lavoro fino alle 19-19.30, con pausa pranzo. Mi è andata bene, perchè c'erano da fare solo alcuni rilievi su delle installazioni industriali ed i ritmi erano quindi "blandi". Quando il cantiere è a pieno regime, la sveglia è alle 5.45-6.00, ci si deve presentare in baracca per le 7.00, al massimo, ed a volte si resta dentro fin'oltre le 20.
Tutto sommato però mi piace, dico sul serio. Ho fatto otto mesi a ritmi di questo tipo, a Liverpool, ma la solidarietà e la fratellanza nata e formatasi con gli altri miei colleghi, nella medesima situazione, è stata qualche cosa di profondo, un'esperienza da provare. Ciononostante, non sono e non mi reputo un cantierista, non lo farei mai per tutta la mia vita lavorativa e professionale. Di tanto in tanto, spezza però la monotonia dell'ufficio, e poi in cantiere, sul campo, si vedono cose e maturano esperienza che davanti al computer uno non si sognerebbe nemmeno.
Ad ogni modo lunedì sono rientrato in ufficio, e ad oggi non sono mai uscito prima delle 19.
Inizio ad essere stanco.
Non tanto per il lavoro in sè, ci può stare di fare "le ore piccole" in ufficio se c'è da lavorare, quanto per il fatto che, una volta fuori, alla sera, non ci sia più forza (fisica o mentale) per fare altro. L'unica prospettiva è il lavoro. Terminata la giornata si torna a casa, ci si cucina qualche cosa, si guarda magari un film oppure si va direttamente a letto per alzarsi la mattina successiva e tornare in ufficio.
Che vita è? voglio dire, per lo meno in cantiere uno parte preparato, lo sa. Inoltre, per lo meno nel mio caso, il cantiere termina. I periodi in ufficio sono di gran lunga più duraturi. Ma se anche l'ufficio diventa un cantiere, come orari? senza una vita al di fuori? l'alienazione toglie il fiato.
Inoltre a questo si aggiunge un altro pensiero: la crisi. Montata, pompata all'estremo, con gente che resta a casa in cassa integrazione, con fabbriche ed aziende che chiudono i battenti, con ivari mercati (auto, alimentare, vestiario, ecc), che sono al collasso, e nessuno che abbia l'onestà intellettuale e morale di ammettere che, forse forse, il sistema costruito negli ultimi cento anni ha miseramente fallito.
Dalla seconda metà dell'Ottocento abbiamo consumato più risorse che nei precedenti milioni di anni. Ci siamo abituati a stanrdad alti, troppo alti, e a dare per scontate cose che non lo sono (e non lo dovrebbero essere) affatto.
Eppure, l'unica soluzione che sembra arrivare, per lo meno da nostro Governo, è quella di pompare ancora, di consumare, di spingere ancora di più questo sistema di sviluppo.

Saluti